Sono le 18,15 circa di ieri. La zona della stazione ferroviaria è presidiata dalla Polizia. Una pattuglia controlla i movimenti, con particolare attenzione a spaccio di droga e furti, visto che si sta facendo buio e visto che la zona è frequentata da viaggiatori che tornano in città o se ne vanno dopo la giornata di lavoro. Improvvisamente gli agenti notano che qualcosa succede nello spazio più nascosto, quello all’interno del monumento alla resistenza, quasi di fronte alla stazione delle autocorriere. Un ragazzo di colore sta allungando qualcosa ad un altro straniero. La Polizia interviene subito, ferma il ghanese e lo arresta in flagranza di reato. Nelle mani aveva un involucro contente un quantitativo di hashish. Il giovane lo stava vendendo ad uno degli avventori che solitamente frequentano la zona specialmente la sera.
Un altro spacciatore potrebbe finire nei guai dopo essere stato individuato dalla Polizia. Nella zona si radunano ogni giorno ragazzi di colore e dopo i fatti denunciati di recente dall’ex pugile Andrea Magi, c’è ancora maggior attenzione in quell’area. Magi aveva raccontato al nostro giornale che all’altezza dell’imboccatura del nuovo tunnel che collega l’area dei parcheggi di fianco alla chiesa dei Cappuccini alla zona della stazione e dell’ospedale, suo figlio minorenne era stato preso a schiaffi da due extracomunitari che volevano rubargli la bicicletta. Sempre nei paraggi la polizia era intervenuta nei giorni scorsi per soccorrere una donna aggredita al Parco Miralfiore e per arrestare il ragazzo di colore autore dell’aggressione. Lo stesso parco è ancora terra di spaccio e anzi l’area interessata si è allargata. Non più e non solo nel lato di via Cimarosa, ma anche in quello confinante con il parco XXV aprile, che resta ancora un cantiere aperto, una sorta di terra di nessuno. Il bosco del Miralfiore su quel lato è attraversato ogni giorno da spacciatori in bicicletta che approfittano della folta boscaglia per spacciare avventori provenienti anche da altre regioni. Una situazione che va avanti da anni nonostante l’impegno delle forze dell’ordine che non hanno lo strumento legislativo per schiantare il fenomeno. Spesso chi spaccia spesso torna in libertà.
d. e.