Il campionato corre verso la fine del girone d’andata e il ruolino di marcia della Carpegna Prosciutto diventa sempre più deludente, oltre che preoccupante, col passare delle giornate: appena 4 vittorie conquistate su 13 giornate e nessun’impresa fra queste, il che dà l’idea della debolezza del gruppo. La Vuelle è riuscita finora solo nell’"ordinaria amministrazione" battendo Nardò, unico blitz sin qui, Avellino, Orzinuovi e Cento. Vittorie che non hanno acceso i cuori dei tifosi, mai usciti entusiasti dal palas per ciò che avevano visto. La squadra è sembrata spesso in affanno, il gioco mai spumeggiante. E i segnali che si aspettavano da Brindisi non sono arrivati: difesa di nuovo permissiva, lunghi sovrastati a rimbalzo, Ahmad tornato di nuovo a fare bottino, meno individualista ma senza mai riuscire ad essere un vero trascinatore per i compagni.
Proseguendo su questa strada, con la società immobile, incapace di sostituire un giocatore che si è rotto tre mesi fa, sempre incerta sul da farsi per timore di sbagliare, si sta commettendo un peccato mortale: quello di affossare ulteriormente una tifoseria che nonostante tutto aveva accettato - visti i numeri con cui è presente al palas - la discesa al piano di sotto, ma alla quale viene chiesto anche sostenere una squadra nella quale non si riconosce perché non combatte. Da parte del club bisogna arrivare ad ammettere il fatto che questo gruppo è stato costruito male, che non c’è sufficiente chimica e porre rimedio. A dicembre il calendario, dopo Cantù, propone tre partite che potrebbero essere decisive per ribaltare quest’inerzia negativa: in casa con Torino (8 dicembre), a Piacenza (15 dicembre) e ancora in casa con Cremona (22 dicembre), prima della grande sfida con la Fortitudo del 29. Si rompano gli indugi, perché arrivare sguarniti ad una sequenza di gare simile, dove una squadra ambiziosa farebbe filotto, significherebbe non prendere al volo l’occasione di dare una sterzata ad una stagione che ha già mandato agli archivi un terzo del cammino. Brindisi, in questo senso, ha dato un esmpio: 4 vittorie nelle ultime 5 per la squadra di Bucchi che era partita con una sola vittoria nelle prime otto giornate. Poi si è rimessa in piedi e, dal 6 novembre a oggi, ha conquistato altri 8 punti battendo Cremona, Udine, Piacenza e infine Pesaro; in questi 18 giorni è stata sconfitta solo a Milano. Ai problemi scaturiti dai tre infortuni che hanno falcidiato la squadra, Ogden, Vildera e De Vico, lo staff della Valtur ha risposto con Del Cadia a gettone al posto di Vildera, quindi Almeida per rimpiazzare Ogden, mentre per coprire la falla di De Vico ha lanciato Fantoma, classe 2003, prelevato da Casale Monferrato, così come il play Calzavara (22 anni). A conferma che, se sai sceglire quelli buoni, i giovani poi ti ripagano.
Elisabetta Ferri