di Anna Marchetti
Violenza sulle donne e stalking: nel 2020, soprattutto durante il lockdown, esplosione di casi in Italia e nelle Marche, non fa eccezione la provincia pesarese. "La violenza si consuma nelle mura domestiche e in contesti di ‘normalità’". E’ quanto emerge dal rapporto regionale sulla violenza di genere nelle Marche. In particolare nella nostra regione lo scorso anno sono state 483 le donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza presenti nelle cinque province (+ 18% rispetto all’anno precedente). Di queste 483, sono ben 118 le donne che si sono rivolte al centro di Pesaro (sia per telefono che in sede), 131 a Macerata, 123 ad Ancona, 69 ad Ascoli e 42 a Fermo. Ancora scarse le denunce: solo 165 donne, su 483 (34,16%), hanno infatti presentato la denuncia contro gli uomini violenti. "Il dato non rassicura – si afferma nel rapporto – ed è un indicatore che fa supporre la paura e la possibile diffidenza rispetto alle conseguenze della denuncia".
"La maggior parte delle donne vittime di violenza sono italiane – si legge nella relazione – nel 39% dei casi sono coniugate o conviventi, il 22% è separata o divorziata. Quindi il 61% delle vittime ha o ha avuto una relazione affettiva significativa. Il 61% ha un titolo di studio di scuola superiore o una laurea. Il 40% è occupata in modo stabile, il 35% è pensionata". Per quanto riguarda l’età delle donne maltrattate, dai dati regionali si legge che delle 118 donne che nel 2020 si sono rivolte al Cav della nostra provincia 32 hanno tra i 40 e 49 anni, 22 tra i 50 e i 59 anni, 19 tra i 30 e i 39 anni, ben 17 sono quelle sotto i 30 anni. Un altro dato interessante ci dice che tra le donne che hanno fatto riferimento al Cav provinciale 58 vivono con figli minorenni, 38 convivo con il maltrattante e solo 16 vivono da sole. "Anche nella nostra regione – si commenta nel rapporto – come nel resto d’Italia, i figli sono una presenza rilevante all’interno del contesto familiare violento e loro stessi sono destinatari o testimoni della violenza familiare. In totale nelle Marche i figli che vivono i famiglie dove si registrano comportamenti violenti sono 595 di cui 219 maggiorenni e 376 minorenni".
Il report regionale fornisce anche l’identikit dell’uomo violento che, nelle Marche, come nel resto d’Italia è prevalentemente di origine italiana (84%), il 38,5% ha un età compresa tra i 30 e i 60 anni, il 50% ha un lavoro stabile o è pensionato, il 53% non ha mai avuto problemi con la giustizia e il 43% non ha psicopatologie conclamate o dipendenze". E ancora: "Esaminando il rapporto degli uomini violenti con le vittime si osserva che hanno o avevano un legame di coppia, una relazione intima".