REDAZIONE PESARO

Donne di ferro, cento anni e non sentirli

Maria a Sant’Angelo in Vado ed Elma a Cagli sono il simbolo di una vita operosa e salute di ferro

Cento candeline ieri per Maria Lani, nata il 26 dicembre 1921 a Sant’Angelo in Vado, in località Ca’ Bacchio nei pressi della parrocchia di Sant’Eusebio. La vita di Maria viene segnata precocemente dalla poliomielite, malattia molto diffusa all’epoca e che colpiva i neonati. Terminati gli studi Maria visse in casa con i genitori collaborando ai lavori della famiglia mezzadrile fino alla fine degli Anni Sessanta, quando si trasferì a Milano per lavorare prima all’Istituto Italiano per ciechi e quindi a servizio di alcune famiglie in cui svolge diversi ruoli tra cui l’accudire alcuni anziani, fare commissioni o altro. Tornata nel ‘79 al paese di origine per stare con il padre ormai anziano, si è dedicata sempre al prossimo nelle attività parrocchiali, dalla dottrina, alle attività dell’Azione Cattolica, fino alla distribuzione della comunione ad infermi e anziani, sempre in aiuto e supporto del cugino don Igino Lani, compianto sacerdote vadese, scout e missionario in Congo.

Ormai da alcuni anni ospite della casa di riposo “Wilma Clementi“, ha mantenuto, con alti e bassi, una lucidità ed uno spirito straordinari: ricorda addirittura a memoria le filastrocche imparate da bambina.

Qual è il segreto della sua longevità? "Aggiungere un po’ cioccolato al caffè – spiega Maria –, non si può essere perfetti, una lunga vita ha i suoi pegni".

Andrea Angelini