Domani la carica dei 150 trattori. Presidio al casello, strade chiuse. Poi il corteo va sull’Interquartieri

La manifestazione è organizzata spontaneamente dagli agricoltori della provincia, senza sigle sindacali. Verrà scritto un documento che il prefetto girerà ai ministeri competenti. Anche un luogo di raccolta fisso.

Domani la carica dei 150 trattori. Presidio al casello, strade chiuse. Poi il corteo va sull’Interquartieri

Domani la carica dei 150 trattori. Presidio al casello, strade chiuse. Poi il corteo va sull’Interquartieri

Si preannuncia un lunedì da bollino rosso per il traffico pesarese. Va in scena domani la protesta degli agricoltori che hanno scelto il casello A14 di Pesaro come luogo di incontro per dare voce alla loro protesta. In arrivo sono stimati 150 tra trattori e autotreni che si sono dati appuntamento da tutta la provincia, e anche dalle zone confinanti, per le 8 di mattina. La manifestazione è organizzata dagli agricoltori della provincia, liberi da sigle sindacali e associazioni, che – hanno spiegato – non li rappresentano. In autonomia hanno ideato questo sit in, riprendendo l’onda delle proteste scoppiate in Italia e in altre nazioni europee. Gli organizzatori hanno avuto anche incontri con Prefetto e Questore: "Ci è stato concesso -scrivono- di fare una sfilata di trattori lungo la strada interquartieri di Pesaro dalla rotatoria di Case Bruciate, dove avrà luogo il presidio, fino alla rotatoria che interseca la Montelabbatese. Potremo anche fare un presidio fisso fino a venerdì nel campo antistante la rotatoria dell’A14. La manifestazione è pacifica e non saranno ammesse deviazioni, blocchi stradali o qualsiasi altra azione non programmata. L’arrivo dei partecipanti al punto di raccolta è previsto per le 8 e alle 9.15 partirà il corteo. Al ritorno del corteo ci riuniremo in un’assemblea pubblica presso il nostro presidio e scriveremo un documento che riporterà le nostre richieste. Il Prefetto si è reso disponibile a presentarle al Ministro dell’Agricoltura e al Ministro degli Interni". Di motivi da riportare nel documento degli agricoltori ne hanno molti: la protesta parte infatti da una analisi della situazione dell’agricoltura nella nostra provincia che evidenzia come l’allevamento sia pressoché scomparso perché ritenuto economicamente insostenibile mentre l’agricoltura sia ormai in declino, caratterizzata dalla troppa instabilità dei mercati e dalla poca redditività, aggravata dagli alti costi di produzione e il caro carburanti. Il sit in è indipendente, organizzato dagli agricoltori da soli, rifiutando ogni mediazione dei sindacati di settore, "troppo collegati col potere e poco impegnati a difendere la categoria".

Andrea Angelini