Disfatta Vuelle, a Forlì il secondo ko di fila. Biancorossi vivi soltanto nel terzo quarto

Una serata da cancellare nel match in Romagna. Ora si apre un nuovo corso ma bisognerà rivedere l’intero impianto di squadra

Disfatta Vuelle, a Forlì il secondo ko di fila. Biancorossi vivi soltanto nel terzo quarto

Una serata da cancellare nel match in Romagna. Ora si apre un nuovo corso ma bisognerà rivedere l’intero impianto di squadra

unieuro

71

carpegna prosciutto

50

UNIEURO FORLI’: Dawson ne, Parravicini 18, Cinciarini 8, Tavernelli 6, Gaspardo 12, Pascolo 6, Magro 10, Del Chiaro 4, Pollone 3, Pinza, Errede, Harper 7. All. Martino.

CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO: Reginato ne, Maretto 4, Parrillo 3, Imbrò 2, De Laurentiis 5, King 12, Bucarelli 2, Lombardi 2, Zanotti, Ahmad 22. All. Baioni.

Arbitri: Pellicani, Almerigogna e Bonottto.

Parziali: 18-9, 38-24, 49-38.

Tiri liberi: Forlì 8/11, Pesaro 17/24. Tiri da 3 punti: Forlì 11/33, Pesaro 5/21. Rimbalzi: Forlì 34, Pesaro 36. Antisportivo a Imbrò. Usciti per falli: Maretto. Spettatori: 3.500.

In coma. E’ questa la sensazione che trasmette la Vuelle nel corso di una partita imbarazzante che solo la tripla di King a pochi secondi dal termine ha evitato si chiudesse sotto la soglia dei 50 punti segnati. La patata che si prende in mano Spiro Leka, che oggi sbarca in città, bollente: la squadra appare spenta, senza un vero play a dettare i ritmi.

Forlì è priva di un americano ma in difesa corre e ringhia, con raddoppi puntuali e fastidiosi per i tiratori biancorossi, e in attacco riesce a mettere tutti in condizione di rendersi pericolosi. Dopo il canestro di Maretto in entrata, che apre il match, la Vuelle deve aspettare 4’ prima di trovare un altro striminzito punticino con King, dalla lunetta. E quando Ahmad riesce a segnare la prima tripla, Forlì è già scappata con le bombe di Parravicini e Cinciarini che chiude il quarto con la staffilata del +9. Ma il peggio deve ancora arrivare: Baioni insiste col quintetto ‘piccolo’ usando King o Bucarelli da 4 tattici, l’accoppiata Zanotti-De Laurentiis non viene mai proposta, mentre dall’altra parte i romagnoli mettono in difficoltà i biancorossi con la taglia di Del Chiaro e Gaspardo sotto le plance. I padroni di casa vanno al doppio della velocità, costringendo la Vuelle a isolamenti prevedibili che costano palle perse: è uno sprofondo che fa male soprattutto ai tanti pesaresi sugli spalti che dopo aver tifato come matti per 20 minuti ‘accompagnano’ i giocatori negli spogliatoi chiedendogli di tirare fuori gli attributi. Il terzo quarto è il migliore (si fa per dire) con la difesa che stringe un po’ di più le maglie e costringe Forlì a qualche forzatura, ma i biancorossi non riescono mai a valicare il muro dello svantaggio in doppia cifra (45-35 al 26’). Baioni prova l’accoppiata Parrillo-Imbrò, ma all’inizio dell’ultimo quarto Imbrò scivola e perde palla consentendo il contropiede a Parravicini, poi subìsce una stoppata in attacco e sul ribaltamento ancora Parravicini, un’iradiddio, infila la tripla che ammazza le speranze di rimonta (56-40 al 32’). Il match si consuma tristemente con statistiche terribili anche per quelli con le mani buone: Bucarelli spacca i ferri (0/6 su azione), Zanotti chiude ancora a secco (0/5), King tira 4/17. Inspiegabile. Forlì banchetta, Pesaro riflette. Forse la scossa emotiva di un passionale come Leka non basterà, sarà il caso di rivedere l’impianto di squadra per non trasformare questo purgatorio in un’agonia. Elisabetta Ferri