Dal 13 settembre al 30 il Comune pagherà di tasca sua gli educatori per gli studenti con disabilità gravi. Una ’soluzione-tampone’ resasi necessaria per evitare che i ragazzi iniziassero l’anno scolastico senza il sostegno di questa figura fondamentale. Un’eventualità che aveva già mandato su tutte le furie le famiglie e scatenato il dibattito politico. Ma l’allarme, forse, è rientrato.
Il problema si era creato perché le procedure del bando per l’attivazione del "servizio di assistenza educativa scolastica" non erano state completate e non lo sarebbero state per l’inizio dell’anno scolastico. Da qui le proteste che un comunicato sul filo di lana ha cercato di sopire, nel pomeriggio di ieri. "Saranno attivati – scrive l’assessore al Welfare Dimitri Tinti – interventi di assistenza educativa a favore di 190 studenti con disabilità a partire dal 13 settembre, giorno dell’avvio della scuola. Sono 17 i nuovi beneficiari per un totale complessivo di 1250 ore settimanali, rispetto alle 1196 ore settimanali dell’anno precedente, a favore di 182 studenti disabili - precisa l’assessore - a dimostrazione che, a fronte di maggiori richieste, non c’è nessun taglio di ore nell’assistenza in ambito scolastico". Quanto al bando "è in fase di svolgimento la procedura di gara per l’individuazione del gestore al quale affidare il servizio per il triennio per tutti i Comuni dell’Ambito: procedura resa complessa dalla nuova normativa". Ma ormai il bubbone era scoppiato.
A mettere in moto la macchina che ha portato il Comune di Fano a correre ai ripari è stata Tiziana Massaro, mamma di Federico Mezzina, il ragazzino fanese affetto da morbo di Krabbe da sempre bandiera nella lotta per i diritti delle persone con disabilità. "Noi genitori di figli disabili - dice mamma Tiziana - dobbiamo tollerare i continui ritardi delle amministrazioni, ritardi che sono ancora più gravi perché vanno a ledere i diritti dei più fragili. E’ inutile poi che alla Fano dei Cesari mi fanno la corsa delle super bighette se poi la scuola inizia e mio figlio non ha gli insegnanti che possano seguirlo come merita". Sebbene tamponato fino al 30 settembre, il problema del servizio dell’assistenza educativa scolastica resta. "Il servizio era stato affidato ad una cooperativa - denuncia la Massaro -, il bando è scaduto e se ne è fatto uno nuovo. Solo che il termine ultimo per la presentazione delle domande è stato fissato per il 18 settembre, quindi già 5 giorni dopo l’inizio della scuola che è chiusa da 3 mesi. Va da sé che poi bisognerà vedere chi è il vincitore, verificare la regolarità di tutto e dopo si dovrà organizzare il servizio".
Federico, che compirà 13 anni il p24 dicembre, frequenta la seconda media della scuola Nuti e come ormai tutti sappiamo è affetto da una disabilità gravissima che comporta tra l’altro la Peg, ovvero il sondino che collega lo stomaco all’esterno. "Io non posso affidare Federico al primo che capita - prosegue mamma Tiziana - perché deve anche essere aspirato più volte durante la giornata. Lui più degli altri bambini dovrebbe avere una continuità didattica, che invece non gli è stata garantita affatto".
"Ci auguriamo che il ritardo sia involontario, anche se resta colpevole" commentano i consiglieri 5 Stelle. "Per l’ennesima volta i disabili vengono lasciati indietro - commenta Loretta Manocchi di Fratelli d’Italia -, ci si ricorda di loro solo quando si istituiscono di fatto ‘tasse sui disabili’, chiedendogli di partecipare alla spesa per i servizi del trasporto sociale e l’assistenza domiciliare".