GIOVANNI VOLPONI
Cronaca

Dimissioni del sindaco a Urbino. Il “centrodestra per Gambini“:: "sosteniamo il primo cittadino"

I partiti smentiscono di aver mai progettato una federazione con “Urbino RinasciMenti“ "L’attuale giunta è l’espressione della volontà dei cittadini". La sinistra? "Ha prodotto inerzia".

I partiti smentiscono di aver mai progettato una federazione con “Urbino RinasciMenti“ "L’attuale giunta è l’espressione della volontà dei cittadini". La sinistra? "Ha prodotto inerzia".

I partiti smentiscono di aver mai progettato una federazione con “Urbino RinasciMenti“ "L’attuale giunta è l’espressione della volontà dei cittadini". La sinistra? "Ha prodotto inerzia".

Le dimissioni (scritte a mano e protocollate “al volo“ durante l’ultimo consiglio comunale) dal sindaco Maurizio Gambini sono ancora lì, come un timer pronto a scattare il 20 marzo. Se non saranno ritirate la città sarà commissariata (praticamente una sorta di lockdown amministrativo che ricadrà in ogni genere di attività) per poi affrontare di nuovo le urne probabilmente a maggio 2026.

Ma la macchina politica che a volte è lenta, è diventata anche rapida a far pervenire subito a Gambini numerose attestazioni di stima per indurlo a un ripensamento (dal presidente della Regione Francesco Acquaroli al segretario regionale di Forza Italia, Francesco Battistoni). Ieri pomeriggio è arrivata una scarna ma incisiva presa di posizione del Gruppo consiliare di centrodestra per Gambini che parla in modo unitario. "In merito alle ultime vicende il gruppo Centrodestra per Gambini Urbino dichiara di non aver mai costituito né aver in progetto una qualsiasi federazione con i gruppi di Urbino RinasciMenti e di Urbino Città ideale". E poi ancora il gruppo Centrodestra per Gambini Urbino dice di "voler continuare a sostenere il sindaco Gambini e la attuale giunta comunale, espressione della volontà dei cittadini di Urbino, espressa con forza nelle elezioni del giugno scorso e di voler proseguire l’impegno per la crescita della città intrapreso dal sindaco Gambini e dalla sua coalizione dopo troppi anni di governo della sinistra che ha prodotto inerzia, isolamento e sottovalutazione della nostra città", conclude la nota.

Sul fronte dei consiglieri di maggioranza sotto accusa per aver provocato la dura reazione del sindaco Gambini, ovvero Massimo Guidi, Silvia Rossi e Gabriele Carobini, l’attenzione è solo su Massimo Guidi, anche perché ieri – da queste colonne – il sindaco Gambini li ha già “assolti“ dicendo "sono nuovi della politica, non conoscono a fondo Guidi che li ha strumentalizzati... Forse pensavano di fare del bene alla maggioranza".

Massimo Guidi, nella pratica, cosa avrebbe desiderato per sé? Guidi non ha mai detto nulla in via ufficiale e pubblica, ma coloro che hanno avuto a che fare con i suoi “desiderata“ hanno confermato che gli sarebbe piaciuta una delega per i rapporti con l’Unesco, ruolo che il consigliere comunale ha avuto storicamente praticamente fin dall’adesione della città alla lista del Patrimonio dell’Umanità. Ma arrivare a questo risultato non era certo semplice dopo aver raccolto solo 83 preferenze in totale. Gli equilibri della giunta non gli hanno lasciato spazio, nonostante un curriculum di tutto rispetto per l’impegno passato. Questa è la dura legge delle elezioni: più voti prendi e più “pesi“ e puoi pretendere. E su Lino Mechelli e il suo ruolo nella vicenda delle dimissioni? Questo è un capitolo ancora da scoprire.