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Digestore, Mascarin chiama la società che vuole farlo a Barchi

Chiesto un incontro alla Feronia srl, che dice: "Possibile anche una presenza maggioritaria del pubblico". Ma Seri: "Via le casacche"

L’assessore alle Società Partecipate Samuele Mascarin (In Comune) ha contattato Feronia srl, la società di Macerata che intende costruire un biodigestore da 40mila tonnellate, più 10mila di verde, a Barchi (nel comune di Terre Roveresche), nei pressi della discarica di Ca’ Rafaneto. A confermarlo è l’amministratore delegato Francesco De Angelis: "L’assessore ci ha scritto per definire un appuntamento". Mascarin aveva annunciato nella commissione Garanzia e Controllo di lunedì pomeriggio che avrebbe contattato, in alternativa a Marche Multiservizi, sia Feronia sia Estra (società con la quale Aset già gestisce la distribuzione del gas). Di fatto Mascarin ha dato seguito alla mozione "Aset pubblica e autonoma" proposta dall’opposizione e approvata con il voto di quattro consiglieri di maggioranza (3 del Pd e 1 di In Comune).

"La questione è seria – commenta sibillino il sindaco Massimo Seri –: non si tratta solo di un incontro in cui fare quattro chiacchiere al quale posso andare anche io". Ribadisce il primo cittadino: "In questo territorio se manca una strategia condivisa è un problema per tutti. Fano se la canta e se la suona e non ha capito che sulle grandi questioni è necessario confrontarsi con gli altri, che non sono sempre nemici". E ancora: "Chi fa opposizione, a differenza di chi amministra, non si preoccupa delle reali conseguenze e ci sono dei momenti in cui bisogna lasciare da parte le casacche e fare la scelta più giusta per la città".

In ogni caso Feronia, che di dice ormai prossima all’autorizzazione per il biodigestore (dovrebbe arrivare entro luglio) "è disponibile a valutare tutte le ipotesi" e riconferma "la massima disponibilità nei confronti di Aset". "Parliamone – aggiunge De Angelis –, e verifichiamo se c’è interesse da parte di entrambi". Feronia rimane aperta a tutte le ipotesi societarie compresa l’eventualità di una presenza maggioritaria da parte di Aset. "Noi auspichiamo la presenza del pubblico – commenta De Angelis – questa è la nostra storia, veniamo da quella realtà (Ascoli e Porto Sant’Elpidio) e pensiamo che la presenza dell’ente pubblico sia comunque una garanzia".

La società di Fermo aveva già scritto nel giugno dello scorso anno ad Aset per avere un incontro che non c’è mai stato. De Angelis ci tiene comunque a precisare: "Noi siamo andati serenamente avanti per la nostra strada. Soprattutto ci siamo rivolti ai Comuni che benficeranno dell’impianto perché il nostro impegno è quello di bonificare la discarica di Barchi. Risanamento della discarica che costerebbe ai Comuni, che lì hanno conferito i rifiuti, 2milioni di euro più 3-400mila euro all’anno di manutenzione per trent’anni. In questi mesi abbiamo cercato di spiegare agli amministratori il nostro progetto e diamo la piena disponibilità qualora fossero necessari ulteriori chiarimenti". Anche i comuni anconetani avrebbero manifestato il loro interesse per l’impianto di Barchi.

Anna Marchetti