ALESSANDRO MAZZANTI
Cronaca

Lucia Annibali, 10 anni fa l’orrore dell’acido in faccia: e Varani potrà avere ampi sconti di pena

Quel gesto di ferocia sconvolse la città, e purtroppo fu poi anche imitato. L’ex avvocato può usufruire dell’affidamento in prova. Ora Lucia dice: "Non voglio neanche pensare all’idea di incontrarlo di nuovo" .

Dieci anni fa, l’orrore L’acido in faccia a Lucia E Varani potrà avere ampi sconti di pena

Pesaro, 16 aprile 2023 – Dieci anni fa, alle 21,30 del 16 aprile 2013, Pesaro diventa, prima città in Italia, lo scenario dell’orrore. Una scia che qui inizia, e che dopo altrove, purtroppo, continuerà. L’orrore è l’acido gettato in faccia a una ragazza, al tempo 35 anni, mentre rientra nel suo appartamento di via Rossi. Quella ragazza si chiama Lucia Annibali, è avvocatessa, ha subìto per mesi lo stalking dell’ex, che non accetta la fine della loro unione, quell’amore prima felice (lui che le offre un caffè, dopo una lite tra colleghi), poi inabissatosi nell’ossessione e nella violenza di lui.

Lui è Luca Varani, di pochi mesi più giovane, ha lo studio in via Rossi, lei ha comprato la casa lì per stargli vicino. E’ lui, che secondo sentenze già arrivate alla Cassazione, ha incaricato due albanesi – Altistin Precetaj, classe 1985, e Rubin Talaban, classe 1982, quest’ultimo l’autore materiale del lancio di acido – di punire la donna che lo respinge.

E’ il gesto che eleva quello sfregio a forma medievale di sopraffazione, perché resti, per sempre, il segno di quel potere. Lucia acquista un altro volto, un’altra vita, si sottopone a circa 20 interventi di chirurgia facciale. Pesca da ogni sua possibile energia, per non crollare. Diventa un simbolo. E ce la fa.

La giustizia arriva rapidissima. Primo grado, con l’abbreviato del 29 marzo 2014: 20 anni di reclusione per Varani, 14 anni, scontati di due in Appello e in Cassazione, per i due albanesi. Tutti e tre gli imputati risultano ancora in carcere. Varani è ora detenuto a Pescara, dopo essere passato dalle celle di Pesaro, Teramo e Roma. Il suo fine pena però sarà prima del 2033. Come detenuto che ha mantenuto buona condotta, ha diritto a uno sconto di pena di 45 giorni ogni sei mesi. E calcolando i semestri, il suo sconto si aggira sui 2 anni e 3 mesi. Ma se fa richiesta, potrebbe usufruire anche del cosidetto "affidamento in prova in casi particolari", in questo caso per i tossicodipenti, con cui può accorciare la pena fino a 6 anni, per avere commesso il fatto quando era dipendente, nel caso suo da cocaina, e avendo quindi diritto a seguire un programma di disintossicazione (anche se questa è già avvenuta) che gli consente di seguire un programma appunto di 6 anni, ma fuori dal carcere, anche se con restrizioni. In questo caso, gli resterebbero meno di due anni ancora di detenzione. "L’ho visto prima di Natale – dice il suo legale, Andrea Bianchi – dire che stava bene, è una parola grossa, ma tiene botta. I famigliari lo vanno a trovare".

Lucia dice che non vuole nemmeno pensare all’idea di poterlo incontrare di nuovo. Ha fatto finora la parlamentare per Italia Viva, ora è difensore civico in Toscana. Manca da Urbino, dove risiede la sua famiglia, e da Pesaro, da 10 anni. Dice che Roma è diventata ormai da anni la sua vera casa, e che Pesaro le starebbe stretta. La stessa Pesaro in cui nel 2016 iniziarono le riprese di quel film, "Io ci sono", protagonista nei suoi panni Cristiana Capotondi. Era un film, ma era anche tutto vero.