REDAZIONE PESARO

Di chi è il cantiere Rossini? Proprietà in Liechtenstein

Inchieste internazionali indicano delle società russe

L’Alexander, yacht di 47 metri, color sabbia, costruito ai cantieri Isa di Ancona, per anni all’ancora del cantiere navale di Pesaro, è finito al centro di una inchiesta giornalistica de L’Espresso. Lo yacht ha lasciato Pesaro due giorni dopo lo scoppio della guerra in Ucraina rimbalzando prima in Montenegro mentre ora sarebbe all’ancora di qualche porto della Turchia. Secondo il settimanale dietro a questo yacht – il valore commerciale in questo momento è intorno ai 7 milioni di euro – ci sarebbero gli uomini di Putin e le società farebbero anche riferimento alla Gazprom. Si fanno collegamenti con il braccio destro di Putin, Alexei Miller. E battendo l’Alexander bandiera della isole Cayman ci sarebbe un filo conduttore col maxi yacht che è stato sequestrato a Carrara che sarebbe di Vladimir Putin. E dalla storia dello yacht che ha lasciato il porto di Pesaro, l’inchiesta risale fino alla proprietà del cantiere navale che venne acquistato da una società che faceva riferimento ad una serie di scatole cinesi create tra Cipro, Malta e il Liechtenstein. Dentro la società ci sarebbe un norvegese Dall Nygard con indirizzi – riferisce l’Espresso – a Milano e Mosca che appare come dirigente in un’altra società, la Winable, società offshore che ha comprato lo yacht pagato da Gasprom. L’Espresso si chiede: "Chi sono gli azionisti del cantiere navale?". Dopodiché, aggiungono, che sono state inviate domande dettagliate a Gazprom, a due manager, al Cantiere Rossini e al suo amministratore Stewart Parvin, senza avere risposta.

Va detto che l’oligarca Serghj Generalov, stando a chi è stato a stretto contatto con lui ad Ancona, non avrebbe nulla a che vedere con il cantiere Rossini di Pesaro. Ciò non toglie che l’Alexander fa riferimento a società russe, altrimenti non avrebbe lasciato il porto a tutta forza il giorno dopo lo scoppio della guerra, mentre resta all’ancora lo yacht di un ricco ucraino che dal giorno dopo l’invasione sventola la bandiera del suo Paese.

Pesaro sta diventando una specie di Casablanca stando a queste inchieste, non solo giornalistiche, ma anche televisive. Dopo la villa della Valentina Matvienko sul San Bartolo, ora anche lo yacht ‘fantasma’, il cantiere navale, Gazprom e Putin dietro le quinte.

m.g.