Pesaro, 17 novembre 2023 – Dalla vigna alla libertà. Assomiglia molto a una fuga d’amore (e forse lo è), quella di Emilian Bici, 43 anni, e Ermelinda Spahiu, 38, compagni nella vita, in carcere insieme, per lo stesso delitto – un tentato omicidio, avvenuto a Ravenna il 21 gennaio del 2018. Al tempo, avevano chiesto ospitalità a una persona, lui aveva detto no, e loro, la coppia con un amico, lo avevano accoltellato. Arrestati due giorni dopo a Fano, per loro si aprono le porte del carcere.
Emilian e la sua Ermelinda si comportano molto bene dietro le barre. Detenuti modelli, o quasi. Va avanti così fino al settembre scorso. Quando iniziano a lavorare con un contratto di lavoro esterno all’azienda agricola De Leyva, subito a destra alla prima rotatoria di Vismara lungo la Statale: produce vino, confetture, olio, ortaggi, miele. Ventisette ettari immersi nel verde del parco San Bartolo. La coppia di albanesi lavora lì: hanno fatto a settembre la vendemmia, poi a vendemmia conclusa tutti i lavori nei campi che via via l’azienda gli chiede di fare. Sono inquadrati con il cossidetto ‘articolo 21’ del regime carcerario: un rapporto di lavoro che coinvolge normalmente i detenuti che hanno scontato la maggior parte della pena. I due albanesi lavorano dalle 7.30 del mattino fino alle 15, con pranzo a sacco che gli fornisce il carcere.
Solo che martedì scorso, quando un agente della penitenziaria, come tutti i giorni dal settembre scorso, va nell’azienda agricola intorno alle ore 15 a riprenderli per riportarli in cella, i due non c’erano più. Evasi, quasi sicuramente con l’aiuto di qualcuno che è andato prenderli con una macchina, forse lungo la Panoramica, dove si sono dati appuntamento. Scatta l’allarme, ricerche subito diramate in tutta Italia. Il nucleo Investigativo della polizia penitenziaria, nazionale e regionale, e la Squadra Mobile di Pesaro iniziano a cercarli. Ieri mattina si svolge un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in prefettura, presieduto dal prefetto, Emanuela Saveria Greco. I due non sono ritenuti delinquenti particolarmente pericolosi: ma hanno sempre l’accusa di un tentato omicidio. La direttrice del carcere, Palma Mercurio, dice: "Lavoravano l’orto nel nostro carcere, godevano della nostra fiducia, soprattutto lei, so che stava cercando casa, sarà stato un colpo di testa, ma non voleva tornare in Albania".
L’uomo aveva il fine pena nel 2027, la donna invece sarebbe uscita a giorni, al massimo la prossima settimana. Per questo non si capisce il perché della sua fuga, a causa della quale rischia nuovi mesi di detenzione.
Martedì, il giorno della fuga, è andato tutto liscio fino alle 14 circa, quando i due hanno parlato col personale dell’azienda. Poi, tra le 14 e le 15, viene messo in atto il piano di fuga. Gli inquirenti pensano che la coppia abbia raggiunto la Panoramica tagliando dai campi o qualche strada vicina, a poche centinaia di metri dall’azienda, e da lì si siano incontrati con il loro "autista" che li ha aiutati a lasciare la provincia.
Diretti verso le frontiere nazionali o i luoghi di imbarco. Per quale Paese, non si sa. Lei non era in regola per rimanere, da libera, in Italia. Sarebbe stata probabilmente espulsa. Lui aveva ancora 4 anni di carcere. Forse l’idea di dover stare separati li ha fatti decidere per la fuga insieme. Ma ora, insieme, rischiano di essere di nuovo arrestati.