Il pomeriggio dello sciopero del tifo degli ultras del basket. Tutti fuori. La protesta. Sono in duecento duri e puri. Sul marciapiede una distesa di lattine di birra nel piazzale davanti al palasport. Sono tutti in semicerchio. Tamburi che suonano ed anche un fumogeno per movimentare la scena di questa protesta, unica nella storia del basket cittadino. E’ lo sciopero del tifo organizzato dalla curva dedicata a "Marco Piccoli" storico tifoso della Vuelle. Fuori tutti fermi, con la polizia che gira con discrezione per controllare la situazione. Ma non ci sono incidenti anche perché la decisione degli ultras è contro il divieto deciso dalla Prefettura che ha bloccato 7-800 tifosi dati in arrivo da Rimini.
"Qui con noi in segno di solidarietà ci sono anche degli ultras arrivati da Cesena. Dopo la decisione presa dalla Prefettura, su invito del ministero degli Interni, abbiamo comunicato la nostra decisione di non entrare al palasport anche ai club di tutta Italia. Abbiamo avuto la solidarietà da Rimini, ma anche da Bologna Fortitudo con cui siamo storici rivali. Questo perché – racconta uno dei capi degli ultras – quando morì Marco Piccoli al palasport di Bologna venne steso uno striscione in curva per ricordarlo. Rivali, qualche scazzottata prima della partita. Ma poi tutto finisce anche perché c’è rispetto".
Uno dei duri e puri: "Una decisione incomprensibile perché finisce con qualche scazzottata tra noi ultras ma nessuno è andato mai a dare fastidio alle famiglie che arrivano in auto per conto loro. Incomprensibile perché fermeranno a questo punto anche i tifosi della Fortitudo".
Non tengono compagnia alla curva dedicata a Marco Piccoli gli ex dell’Inferno Biancorosso che sono invece dentro il palas: "Protestano e fanno bene perché – dice uno della vecchia guardia –, non esiste che non si facciano entrare i tifosi ospiti. Anche perché il loro settore è definito, si entra per un altro accesso ed anche il parcheggio è riservato. Con questa decisione hanno danneggiato tutti, ad iniziare la società che ha perso un bel incasso". Tribuna, quella dei tifosi, vuota con due striscioni. Uno che dice: "A questo spettacolo non assistiamo", ed un altro dove invece si legge: "Trasferte libere".
Per evitare un palasport vuoto la società ieri mattina ha chiamato a raccolta tutte le società minori al fine di invitare il pubblico ad andare a vedere questo match con Rimini. Un invito molto allettante perché il costo del bigtlietto era di 5 euro e gli under 18 non pagavano invece l’entrata. Una soluzione che ha evitato che le tribune del grande palas apparissero fortemente sguarnite, anche se il ‘buco’ lasciato dagli scioperanti del tifo ha fatto il suo effetto.
Schieramento discreto delle forze dell’ordine prima della gara, invece molto robusto alla fine del match: un camion della Celere, quindi una forte presenza di polizia e carabinieri non solo davanti ai cancelli d’uscita dal palasport ma anche tutto attorno all’arena. Riminesi se ne sono visti? Una decina, tutti nelle seggiole a bordo campo e tutti legati in qualche maniera alla società romagnola.
m.g.