Pesaro, 4 ottobre 2024 – Picchiato da due extracomunitari che volevano rubargli la bicicletta nel nuovo sottopasso dei Cappuccini, di fianco alla stazione del treno. Vittima della brutale aggressione è un ragazzino di sedici anni che gioca nella Vis Pesaro, figlio dell’ex campione di boxe Andrea Magi che denuncia pubblicamente il fatto: “Quando ho visto mio figlio arrivare a casa dopo gli allenamenti alla Vis Pesaro ho capito che era accaduto qualcosa di grave”, racconta Andrea che si divide tra Israele, dove vive la sua famiglia, e Pesaro, dove trascorre periodi dell’anno.
“Quando mio figlio mi ha raccontato quello che gli era accaduto sono rimasto sconvolto. Gioca nella Vis, stava tornando dagli allenamenti in bicicletta, percorrendo la strada che dalla chiesa dei Cappuccini porta verso il centro. Quando si è trovato nel sottopasso che è stato rinnovato e riaperto da poco, lo hanno fermato due extracomunitari di colore. Il primo gli ha dato un forte schiaffo in testa intimandogli di lasciargli la bicicletta. Ma mio figlio gli ha risposto che non poteva dargliela perché aveva solo quella per muoversi in città. A quel punto l’altro extracomunitario ha continuato a picchiarlo con un altro forte schiaffo al volto, ma mio figlio fortunatamente è riuscito a scappare”.
Sotto choc il ragazzo e anche il padre: “Quello che è accaduto è gravissimo, non si possono tollerare episodi del genere. Una aggressione violenta ai danni di un ragazzino in pieno giorno, erano infatti le diciassette, non deve accadere. Non si può picchiare a quel modo, non si possono aggredire le persone far loro del male impunemente. Mi domando cosa può succedere a una ragazza che attraversa il sottopasso di notte o di giorno. Quella è diventata una zona pericolosissima”.
Magi vuole denunciare pubblicamente il fatto “perché non deve ripetersi. Quando mio figlio mi ha raccontato l’aggressione sono uscito di casa e sono andato a cercare gli aggressori, ma per fortuna non li ho trovati. Non so cosa sarebbe potuto succedere, ero molto nervoso e non tollero aggressioni di nessun tipo. Mi chiedo a che punto siamo arrivati a Pesaro. A Tel Aviv fatti del genere non avvengono”.
Di qui l’appello: “Occorre presidiare costantemente i punti nevralgici come quello. Occorre dare una alternativa a questi ragazzi di colore che arrivano qui e delinquono in questo modo. Occorre la certezza della pena quando uno sbaglia altrimenti è un casino. Mi auguro che, magari attraverso le telecamere, gli autori dell’aggressione vengano individuati e puniti. Ma sono molto preoccupato per chi attraversa il sottopasso, specie per le donne”. M.L. una donna di Pesaro, denuncia: “Martedì mi hanno rubato la bici in via Contramine alle 20,30. L’ho ritrovata un’ora dopo assieme ad altre due davanti a un negozio di kebab di via XXIV maggio. L’ho caricata a spalle scappando per duecento metri a perdifiato. Secondo me i ladri l’avrebbero caricata assieme alle altre di lì a poco”.