Degrado sotto la villa di Pavarotti a Pesaro. La grande discarica dimenticata

Il tempo si è fermato ai giorni successivi all’alluvione: dai resti di imbarcazioni, poi alberi e tanta plastica

Degrado sotto la villa di Pavarotti  La grande discarica dimenticata

Degrado sotto la villa di Pavarotti La grande discarica dimenticata

Pesaro, 4 luglio 2023 – Il tempo si è fermato, sotto la villa di Luciano Pavarotti a Baia Flaminia, ai tre-quattro giorni successivi all’alluvione del 16 maggio. Quando il mare ha riversato a riva tutto il possibile: pezzi di barche, quintali di plastica, tronchi di alberi lunghi anche decine di metri. Questa grande discarica a cielo aperto si trova proprio sotto la casa del tenore e prosegue per qualche centinaio di metri fino ad arrivare alla discesa a mare della villa della Zarina. Con l’estate che domenica ha fatto sentire il primo vero colpo di sole, il panorama che si presentava in questo tratto di costa era veramente surreale: coppie, bambini, stesi sull’arenile, qualcuno anche in acqua, a poche decine di metri dall’inizio di questa discarica.

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"La cosa che mi ha maggiormente impressionato – ha detto un bagnante – è il fatto che qui c’è anche tanta plastica di tutti i generi. Appena la prendi si sbriciola. Alla faccia dell’attenzione all’inquinamento". Un’altra coppia invece giustifica la situazione: "Forse non hanno gli uomini e i mezzi per venire a pulire e liberare quello che il mare ha portato a riva".

L’ultimo tratto della spiaggia di Baia Flaminia, quella che porta fino al viottolo che si snoda, anzi si snodava fin sotto al San Bartolo, è spiaggia libera e quindi non ci sono concessionari per cui nessuno si è preso la briga di chiamare per pulire e portare via tutto il materiale che il mare ha accatastato sulla falesia. "Un peccato – continua un altro bagnante – perché in questo tratto di costa non sembra di essere a Pesaro ma in qualche angolo incontaminato della Sardegna, con un’acqua cristallina. Tutto molto bello, ma tutto rovinato da questo immondezzaio a cielo aperto".

Comunque, benché sembra di avventurarsi dentro la foresta del Borneo, anche domenica mattina qualcuno ha tentato l’avventura per trovare qualche angolo di solitudine – questo tratto di costa fino a qualche anno fa era il paradiso dei nudisti – saltellando pericolosamente in mezzo al grande immondezzaio. Va detto, comunque, ed è un’aggravante, che tutta la falesia in questione rientra all’interno del parco San Bartolo.

m.g.