Tratto dal Registro Meteorologico del 1866
30 settembre: Il mese può dirsi molto piovoso, avendo data la somma di mm 258,9, che è quasi doppia della media ottenuto da 5 anni. Sarà stato un compenso alla grande siccità dei mesi passati.
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Benvenuto autunno. Il mese di settembre è tornato a fare il suo mestiere, come un novello Caronte ci ha traghettato dall’afa siccitosa dell’estate al brumoso autunno. La prima decade, molto calda, ancora alle prese con l’ultima onda bollente dell’anticiclone africano, con quasi 4°C oltre la media, prefigurava una prosecuzione estiva come spesso è accaduto in questi ultimi anni, ma già sul finire della decade i primi rovesci accompagnati dal ritorno delle forti raffiche di Libeccio annunciavano il cambio di rotta. Nella seconda decade dopo un primo drastico calo termico ecco il tracollo, portato dall’azione retrograda di una perturbazione di ritorno dai Balcani, pioggia battente, tuoni e fulmini hanno scaricato in 4 giorni oltre 110 mm di pioggia, facendo registrare nel solo accumulo della decade la stessa quantità d’acqua caduta nell’intero autunno dello scorso anno, risultando come la 2ª decade di settembre più fredda dal 2001 e la più piovosa dal 1955.
La terza decade è risultata praticamente in linea con le medie di riferimento trentennali. Nel complesso il mese è risultato di circa mezzo grado sopra la media con il doppio delle precipitazioni attese.
Ma l’autunno sembra avere intenzioni serie e già nei primi 6 giorni di ottobre ci ha regalato altri 110 mm di preziosa pioggia caduta con regolarità, senza eccessi, come purtroppo successo nella vicina Emilia-Romagna. Ecco rappresentata l’imprevedibilità della meteorologia, in poco più di un mese è quasi riuscita a ricucire il pesante deficit idrico cumulato in 14 mesi. Non ci resta che tornare alla domanda che si poneva Serpieri oltre 150 anni fa: "sarà stato un compenso alla grande siccità dei mesi passati?". O siamo di fronte a un nuovo cambio di rotta?