ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Dalla fusione alle barricate. Monteciccardo contro Pesaro: "Non ci danno i soldi promessi"

Tutti i rappresentanti del municipio scrivono ai consiglieri comunali e al Prefetto "Dovevano arrivare 5 milioni nei primi tre anni dopo il referendum: invece solo briciole".

Foto di gruppo quando ancora i rapporti non erano così tesi

Foto di gruppo quando ancora i rapporti non erano così tesi

Monteciccardo ritira gli ambasciatori ed è pronta a dare battaglia al Comune di Pesaro a distanza di soli cinque anni dal referendum che sancì la fusione. L’accordo, tra le altre cose, prevedeva un contributo economico di 5 milioni di euro che Pesaro avrebbe dovuto stanziare nei primi 3 anni, ma una volta fatta la fusione, i rappresentanti dei cittadini di Monteciccardo denunciano di aver visto solo le briciole dei soldi promessi. Le relazioni diplomatiche sono entrate in crisi e la delibera dello stato di rivolta del municipio di Monteciccardo nei confronti del Comune di Pesaro è contenuta in 5 pagine indirizzate al prefetto e siglate da tutto il consiglio municipale e dal suo presidente Marika Pierucci. Una lettera simile è stata anche inviata a tutti i consiglieri comunali di Pesaro all’indomani di un incontro con il sindaco Andrea Biancani e gli assessori Riccardo Pozzi e Andrea Nobili, che si è svolto lo scorso 13 novembre, in cui i rappresentanti di Monteciccardo hanno toccato con mano che nel 2025 non avrebbero ricevuto quanto promesso. "Non verranno inserite nel bilancio di previsione per il 2025 per Monteciccardo – si legge nella lettera inviata ai consiglieri di Pesaro – le risorse stabilite dalla delibera (quella della giunta di Pesaro del 30 aprile 2024 n.113/110 ndr), in chiara violazione del patto di fusione".

"Uno degli aspetti principali che ha fatto propendere alla vittoria del Sì al referendum per la fusione è stato l’accordo di ripartizione dei trasferimenti erogati dallo Stato e da tutti gli altri enti territoriali e comunitari legati al processo di fusione intrapreso – si legge nella lettera inviata al prefetto –. Durante questi primi anni le risorse per gli investimenti sul territorio sono sì state stanziate dall’amministrazione, ma non nell’interezza delle somme e nelle tempistiche descritte nell’accordo, inoltre con il cambio di Consigliatura e di Amministrazione ci è stato di recente comunicato verbalmente che non si intende rispettare in maniera integrale quanto concordato". I cittadini chiedono quindi al prefetto una "verifica dell’attuazione dei patti di fusione e dei vincoli normativi che spettano al Comune di Pesaro verso il territorio e i cittadini incorporati e di intercedere affinché si rispetti quanto concordato. Il processo di fusione è stato un atto che nessun cittadino di Monteciccardo ha votato a cuor leggero. Si è deciso di rinunciare all’autonomia e alla vicinanza che un’amministrazione può fornire ai cittadini di un piccolo Comune, con un contratto che vincolava ogni aspetto, nella speranza di poter dare nuova linfa alla comunità".