REDAZIONE PESARO

Dagli archivi del Palazzo Ducale in mostra disegni da non perdere

Per la gioia degli occhi del pubblico quattordici opere della collezione Viviani arrivata al Museo tra il 1920 e 1934.

Un disegno di Cecco Bravo esposto al Palazzo Ducale di Urbino

Un disegno di Cecco Bravo esposto al Palazzo Ducale di Urbino

I depositi di Palazzo Ducale non finiscono mai di regalare sorprese: sono usciti da qualche giorno, e rimarranno visibili fino a tutto aprile, dei nuovi disegni che hanno rivelato nomi insperati e soprattutto bellissimi fogli da ammirare. E durante le feste sarà possibile visitarli anche in alcuni giorni di apertura straordinaria. Ma andiamo con ordine: nel secondo piano c’è una sala, recentemente rinnovata, interamente dedicata ai disegni. La loro esposizione, vista la delicatezza delle opere, è sempre temporanea, e prevede la rotazione ogni circa quattro mesi.

Dopo l’esposizione dei disegni di Federico Barocci in contemporanea con la grande mostra al pianterreno, ora gli studiosi della Galleria hanno selezionato un nuovo gruppo di quattordici opere grafiche provenienti dalla collezione Viviani, giunta nel museo tra il 1920 e il 1934. E, viste le belle sorprese, all’esposizione è stato dato anche un titolo: “Disegni rivelati: nuove scoperte per il fondo grafico della Galleria Nazionale delle Marche“.

Ma cosa c’è di nuovo? Quasi tutto: i disegni in mostra sono infatti quasi tutti inediti o di nuova attribuzione. Si va dal Cinquecento ai primi del Settecento, con autori sia legati al territorio marchigiano (Timoteo Viti, Claudio Ridolfi, Antonio Cimatori, Giuseppe Puglia, Andrea Pasqualino Marini), sia di altre zone d’Italia, come Vittore Carpaccio, Giovanni Battista Trotti detto il Malosso e Cecco Bravo.

"Tra le opere più importanti per qualità e rarità – spiega il direttore Luigi Gallo – c’è una Vergine col Bambino del veneziano Vittore Carpaccio, preparatorio per un dipinto conservato alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, e poi un bellissimo Studio di testa femminile riconducibile al fiorentino Cecco Bravo, magistralmente eseguito in pietra rossa e nera. Questa esposizione, oltre a essere una sorta di regalo natalizio ai nostri visitatori, conferma l’inesauribile fonte di scoperte che si rivela essere il nostro deposito, dove non è difficile imbattersi in opere inedite, che sono stimolo per ulteriori approfondimenti".

E la Galleria si prepara al periodo festivo annunciando una serie di giorni di apertura: la vigilia di Natale, il giorno di santo Stefano, domenica 29 e martedì 31 dicembre il museo aprirà col normale orario (8,30-19,15), così come il giorno dell’Epifania. A Capodanno infine orario lievemente ridotto: porte aperte dalle 11 alle 19.

Giovanni Volponi