Pesaro, 17 dicembre 2024 – Non c’era, l’ha inventato lei. Giulia Tombari, logopedista, ha brevettato un presidio medico in grado di aiutare i bambini che incontrano difficoltà nell’uso della parola. "Daddy", questo è il nome del "prompt", cioè dello strumento, realizzato in plexiglass alimentare che agevola il bambino a tenere la mandibola nella posizione giusta per poter produrre quei suoni altrimenti difficili.
Dopo un periodo significativo di sperimentazione sul campo con un team di sei colleghe logopediste, Tombari ha deciso di sobbarcarsi dell’impresa, anche economica, mettendo Daddy in produzione. In breve il brevetto ha mosso l’attenzione degli esperti, la gratitudine delle famiglie e l’onore della cronaca visto che Tombari è stata appena premiata dalla Camera di Commercio delle Marche, al primo posto tra "le donne che lasciano il segno" per la categoria "Sostenibilità e welfare aziendale" nell’ambito del "Premio Impronta d’Impresa Marche".
"Sono molto contenta – commenta Tombari –. Primo perché chi ha sperimentato Daddy sa quanto può aiutare i bambini che non riescono a gestire i movimenti della mandibola, delle labbra e della lingua come vorrebbero. Ci sono situazioni particolarmente complicate in cui la riabilitazione con l’imitazione non è efficace: non è sufficiente. E’ un supporto importante che si usa per stimolare i fonemi e che in breve tempo deve essere rimosso accompagnando il bambino all’autonomia. Devo dire che ai bambini piace: solitamente sono loro, una volta che ci prendono confidenza, ad usarlo da soli o sui loro pupazzetti".
Quando qualcuno le fa i complimenti come imprenditrice, la vedi che tentenna: "Io sono una logopedista, non sono capace di fare impresa. Ho voluto mantenere il prezzo di questo dispositivo basso, molto più basso di quello che mi consigliava il commercialista, per renderlo il più fruibile possibile. Oltre al presidio medico ho ideato l’approccio ‘Tom’, con cui si impiega. Per applicarlo infatti occorre padroneggiare il ragionamento clinico in Tom, i Tratti Oro Motori che consentono di capire quale aiuto fornire al bambino a seconda dell’errore che fa mentre produce un suono. Non è stato semplice brevettare un dispositivo medico. Fare dei corsi in tutta Italia per logopedisti e arrivare ad una credibilità significativa".
"Devo dire – prosegue Tombari – che una delle conquiste più belle è aver creato un gruppo di logopediste acute ed intraprendenti che nel tempo libero studia e ricerca in merito all’articolazione del linguaggio e all’Autismo. Sono le dottoresse logopediste Chiara Glucini, Maria Vittoria Battistelli, Beatrice Cesetti, Federica Zenobi, Elisa Remedi, Federica Orlandoni. Insieme stiamo portando avanti tanti progetti tra cui alcune tesi di laurea, progetti di formazione e di co formazione, un lavoro di volontariato in Kenya per migliorare la qualità di vita dei bambini con disabilità, uno studio sulla correlazione tra selettività alimentare, sensorialità orale e stabilità mandibolare misurata al Daddy e tanto altro".
Il riconoscimento della Camera di Commercio ha coronato un’avventura importante. "E non solo. Diciamo che ha fatto molto di più. Ha creduto in un progetto innovativo e gli ha dato visibilità. Ora il prossimo passo – conclude Tombari – è investire in progetti di ricerca scientifica significativi e ben curati in modo da poter parlare ben oltre l’Europa".