di Amedeo Pisciolini
Con la valigia piena di fede e spirito di fratellanza don Sauro Profiri, parroco di Apecchio è andato nei giorni scorsi in Uganda.
Perché questo viaggio?
"L’idea è nata quando sono venuto a conoscenza dell’associazione-movimento di Africa Mission, Cooperazione e Sviluppo (organizzazione non governativa) che ha sede a Piacenza, ma che opera soprattutto in Uganda, esattamente nel Karamogia che è la zona più povera dell’Uganda dove la maggior parte delle persone vivono soltanto di pastorizia. Tale associazione – spiega il sacerdote – è nata cinquant’anni fa grazie ad un uomo che svolgeva l’attività di ristoratore per persone benestanti e quest’uomo era Vittorio Pastori che poi divenendo sacerdote sarà da tutti conosciuto come don Vittorione anche per la sua stazza di oltre duecento chili. La grandezza e la straordinarietà di quest’uomo consiste nel fatto che dopo aver compiuto un primo viaggio in Uganda e vedendo con i propri occhi la grande povertà di questo popolo, decide di vendere tutto per dedicare tutte le sue energie e capacità umane-spirituali a beneficio di queste popolazioni africane, passando così da ristoratore per ricchi a donatore-buon samaritano per i poveri e questo sino a compiere ben 147 viaggi in Uganda per sfamare queste povere persone".
Quali progetti ha attuato?
"Una delle priorità di Africa Mission sono stati e lo sono anche oggi, la realizzazione di pozzi di acqua potabile per poter venire incontro a questo bisogno primario".
Qualche anno fa anche lei contribuì alla realizzazione di un pozzo.
"Sì, nel 2018 ho fatto costruire in Karamogia un pozzo di acqua potabile in memoria dei miei genitori. In questi giorni ho avuto il dono e la grazia non soltanto di vederlo ma anche di benedirlo personalmente insieme al Vescovo di Piacenza-Bobbio e ad un altro sacerdote che è presidente di Africa Mission".
Un momento emozionante...
"Raccontare l’emozione provata in quel momento in cui tutti i bambini e giovani cantavano e danzavano attorno per dire il loro grazie non si può raccontare come anche vedere la targa con incisi i nomi dei miei genitori e l’essere poi rivestito da loro come un pastore Karimogion con tanto di mantello tradizionale (Nakatuco), il seggiolino (echiciolon) e il bastone da pastore è qualcosa che non solo ripaga tutte le fatiche e i sacrifici compiuti ma che conferma quanto Gesù ci dice nel Vangelo e cioè che quando doni qualcosa... ricevi molto di più di quanto hai donato".
Quanti pozzi sono stati fatti?
"Ad oggi ne esistono più di 1.400. Oltre a questa preziosa iniziativa, Africa Mission porta avanti progetti concreti per aiutare, sostenere, accompagnare questo popolo che ancora fa tanta fatica a camminare da solo a tra questi, grazie a finanziamenti internazionali riesce a formare giovani per poi inserirli nel mondo del lavoro e così avere un futuro".
Come riassumerebbe quesa esperienza?
"Posso dire che ho trovato tanta povertà. Basti pensare che la maggior parte delle persone sopravvive con un solo pasto al giorno (quando noi ne consumiamo 5-6). Donne che per poter sopravvivere non esitano a spaccare le pietre sotto il sole cocente: con 10 chili di piccoli sassi da selciato guadagnano 500 scellini ugandesi (circa 12 centesimi di euro). E non diciamo che l’Africa è tanto lontana perché bastano poche ore di aereo per entrare dentro una realtà che non solo ti coinvolge e avvolge ma che ti travolge nel vero senso delle parola. Tanta gioia e accoglienza: vedere questi bambini che pur non avendo nulla ti sorridono, ti abbracciano e ti fanno sentire persona accolta e benvenuta, ti fa pensare ai tanti nostri bambini che pur avendo tutto e anche troppo, non sono mai felici e non si accontentano mai. Tanta speranza: qualcuno ha detto che “il futuro è nell’Africa e l’Africa è il futuro“. Questa frase deve farci riflettere perché in effetti circa il 60 per cento di questa popolazione ha meno di 30 anni quando da noi la stragrande maggioranza sarà anziana. Basti vedere la presenza all’interno delle loro chiese con le loro liturgie gioiose, ricche di danze e canti per renderci conto di quanto anche noi abbiamo bisogno di ritrovare all’interno delle nostre chiese e comunità cristiane quella freschezza e quell’entusiasmo che purtroppo nel corso dei secoli abbiamo in parte perduto".
Insieme a don Sauro ha vissuto questa esperienza in Uganda anche Luca Bagiacchi della parrocchia di Apecchio.