
Il Museo Oliveriano è stato tra i più gettonati. Tantissimi all’istituto “Mengaroni“ e a Novilara per i Piceni
C’è chi non era mai entrato, chi lo ricordava malandato, chi aspettava l’occasione giusta. E poi gli studenti-ciceroni, orgogliosi di "vivere quei luoghi ogni giorno" e pronti a raccontarli con passione. Le giornate FAI di Primavera hanno risvegliato nel fine settimana trascorso l’amore per la cultura, aprendo le porte dei tesori locali.
Al Museo Oliveriano superata ogni aspettativa: i primi turni domenicali erano già al completo prima ancora dell’orario d’inizio delle visite. A guidare il pubblico, studenti dell’Università di Urbino e della Nuova Scuola. Alle 10 un’apprezzata visita è stata condotta da Alessandra Coen, docente Uniurb. Famiglie, coppie, ma anche turisti da fuori provincia. Elena, pesarese d’adozione, in visita con i figli Edoardo e Bianca, ammette che "finora avevamo visto solo la Biblioteca al piano di sopra". Bianca, la più piccola, è colpita "da quanti oggetti possedevano gli antichi e da quante guerre combattevano". "Non molto è cambiato", sussurra qualcuno.
C’è chi al museo c’era già stato, ma un’epoca fa. Anna, fanese, docente in pensione, ricorda una visita negli anni ’70. Ieri, con il marito Enzo, è tornata per riscoprire un luogo completamente rinnovato: "Bello, bello, bello. Ci siamo affrettati prima della nuova chiusura per i lavori al palazzo". Cristina ammette: "Non l’avevo mai visto, pur abitando a Pesaro da una vita. Fantastico". Il marito Brizio riflette sull’importanza del luogo: "Qui si raccontano le persone, non solo gli oggetti. È un passaggio obbligatorio per chi visita la città".
A poca distanza, porte aperte anche al Mengaroni. Il Liceo si presenta come un vero polo museale con raccolte di ceramiche, metalli e tessuti. Anche qui, gli studenti fanno gli onori di casa. Vittoria Martucci (classe 3ª, audiovisivi) racconta: "Abbiamo studiato in profondità le opere per presentarle oggi. Questa scuola è unica, qui lavoriamo tanto". Stupite Marta e Giulia, docenti di un Liceo d’arte romano, in visita ad amici in città: "Sorprendente l’entusiasmo di questi ragazzi".
Per chi ha saputo decifrare il meteo e inseguire gli sprazzi di un caldo sole primaverile, una perla è stata la passeggiata sul sentiero di Santa Croce, tra necropoli di Novilara e acquedotto romano. A guidare la comitiva un divulgatore esperto, Andrea Fazi, che ha unito storia locale, botanica e pillole di cultura in un’irresistibile narrazione. Tra i partecipanti anche Simonetta e Patrizio, giunti da Ancona: "Approfittiamo delle giornate FAI per esplorare la cultura dei Piceni, una civiltà affascinante".
Un bel fine settimana di primavera, dove il passato ha camminato a fianco del presente, tra impegno dei giovani volontari e stupore di chi scopre (o riscopre) un territorio.
Leonardo Damen