GIOVANNI VOLPONI
Cronaca

E’ morto Gastone Mosci. Cultura in lutto a Urbino

Aveva 83 anni. Figura di spicco dell’Ateneo, fu anche assistente di Carlo Bo. Con lui l’Acli di Urbino divenne un centro di riferimento

Gastone Mosci

Urbino, 22 giugno 2024 – Urbino ha perso, nella notte tra giovedì e venerdì, Gastone Mosci, ex docente di francese in ateneo. Urbinate classe 1940, 83 anni, lascia la moglie Maria Grazia e i figli Emanuele e Donato e alcuni nipoti. Le esequie sono programmate per oggi alle ore 15 nella basilica cattedrale, e saranno presiedute dall’arcivescovo Sandro Salvucci.

Immediato il cordoglio pervenuto dall’arcidiocesi: "Ci ha lasciato Gastone Mosci – si legge in una nota – per lunghi anni docente nell’ateneo, infaticabile animatore della vita culturale feltresca, pesarese e marchigiana in ambito letterario, artistico e politico-filosofico. Ha percorso, con una presenza sempre attiva, fedele alla sua profonda ispirazione cristiana, il secondo ’900 e gli inizi del terzo millennio: si ricordi il suo impegno nel Circolo San Bernardino, il Circolo Acli, il settimanale Il Nuovo Amico e altre istituzioni culturali. E sempre a fianco dei grandi protagonisti della vicenda accademica, e non solo, di questi lunghi decenni: prima di Carlo Bo, di cui è stato assistente, e poi Italo Mancini, don Lorenzo Bedeschi, Valerio Volpini, padre Stefano Troiani. Una perdita grave per la cultura nella nostra Regione".

Anche il magnifico rettore Giorgio Calcagnini ha diramato un messaggio: "Esprimo a nome di tutto l’ateneo le più sentite condoglianze ai familiari del professor Gastone Mosci, per lunghi anni docente presso questa università, al fianco dei nomi più illustri della nostra storia, tra cui Bo. Quanti lo hanno conosciuto ne hanno apprezzato la vitalità culturale e le tante iniziative che senza il suo contributo non sarebbero state possibili. Cito soltanto, ma potrei fare un lungo elenco, il Premio di Cultura Frontino Montefeltro e l’attività dell’Istituto di Scienze Religiose, animati dalla sua freschezza culturale e dal costante e instancabile impegno".

Forte il suo impegno nell’Acli. Lo ricorda così Maurizio Tomassini: "Lo ricordo come una figura storica, un pilastro per noi. Aveva attenzione, grande capacità di ascolto e fino all’ultimo ci è stato vicino. Fondò nel febbraio del 1983 il circolo Acli Centro Universitario di via Santa Chiara, che proprio un mese fa abbiamo intitolato a don Mancini con lui presente alla cerimonia di scoprimento della targa. Fu poi presidente provinciale dal 1987 al 1991. Voleva un luogo dove incontrarsi, dove la popolazione dell’ateneo poteva ritrovarsi e creare vivacità culturale. È stato un grande aclista".