Ansia, depressione, mancanza di visione del futuro dettate da una società sempre più volta alla prestazione. Cresce esponenzialmente il disagio psichico tra i più giovani, anche nella nostra provincia. Una emergenza esplosa soprattutto dopo la pandemia, che coinvolge ragazzi sempre più piccoli e che conosce molto bene la Comunità Acquaviva di Cagli della Cooperativa Utopia, forte della sua esperienza sul campo da quasi vent’anni.
Dall’inizio di quest’anno sono 214 le richieste arrivate alla Comunità terapeutica (attraverso i servizi sanitari di tutta Italia), in costante crescita visto che nel 2023 erano state 174 e nel 2022 invece 156.
"Siamo nati nel 2006 – dice la direttrice della Comunità Acquaviva, Lucia Micheli – proprio nella frazione di Acquaviva dove abbiamo realizzato una comunità terapeutica con 10 posti a disposizione. Dopo esserci spostati a Cagli, abbiamo raddoppiato i posti (20), ma le richieste che ci arrivano ogni anno stanno aumentando esponenzialmente".
Nei suoi anni di attività la Comunità ha accolto circa 130 ragazzi, in due strutture, una dedicata alla fascia d’età dai 14 ai 18 anni, l’altra dai 9 ai 14. La Comunità Acquaviva è infatti stata la prima in Italia ad aprire un modulo dedicato ai giovanissimi, che in tanti pensano immuni da queste problematiche.
"La recente pandemia ha acuito il problema – prosegue Micheli -. Questo significa che il problema era già latente ed è esploso. Crediamo che anche la prevenzione abbia un ruolo chiave e che sia necessaria la creazione di una rete di più enti per affrontare il problema. Una sorta di comunità diffusa, una presa in carico territoriale di questi ragazzi che hanno bisogno di aiuto. Anche per questo abbiamo avviato dei progetti volti sia al pre che al post ingresso in comunità, per il reinserimento dei ragazzi una volta terminato il percorso terapeutico".
E aggiunge: "E’ necessario anche capire come noi adulti possiamo rimetterci in discussione per aiutare questi giovani – spiega la direttrice Micheli -. Può il territorio prendersi in carico il minore con un concetto di genitorialità diffusa? Purtroppo i giovani sono solo il sintomo di un disagio ben più profondo dell’intera società, motivo per cui tutti dobbiamo farcene carico".
Investire sulla salute mentale e sul benessere dei più giovani è fondamentale: "Siamo di fronte ad un urlo di dolore da parte dei nostri figli - spiega Christian Gretter, presidente della Cooperativa Utopia - Secondo i dati raccolti dalla Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile, negli ultimi 10 anni il numero di accessi ai Servizi è raddoppiato. Si stima che nel nostro Paese i disturbi psichiatrici colpiscano dal 10 al 20% della popolazione dei minori e l’aumento riscontrato di disagio psichico tra i più piccoli è dell’84%".
In aumento anche i tentati suicidi (del 140%). "Si tratta della seconda causa di morte tra i più piccoli – spiega la psicotapeuta della Comunità, Caterina Pupita -. Per questo è necessario riflettere ed intervenire sull’emergenza in corso che riguarda i minori con disagio psichico".