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Covid Pesaro, Oss si licenzia e denuncia: "Impossibile lavorare in quella Rsa"

Fortuna Siniscalco, 29 anni, dopo aver vinto il concorso pubblico è partita da Napoli per lavorare a Galantara, ma si è licenziata dopo un giorno: "Dispositivi di protezione inadeguati e mal conservati"

L’Oss Fortuna Siniscalco si è licenziata dopo un solo giorno di lavoro

pesaro, 31 gennaio 2022 - Era partita da Napoli per lavorare a Galantara come Oss. Ma alla fine, nella Rsa di Trebbiantico riconvertita ’Covid’, ci ha lavorato un giorno solo. Perché pur avendo vinto un concorso pubblico, ha deciso di licenziarsi. "La situazione che ho trovato era inammissibile. Non potevo restare un minuto di più". A denunciarlo è Fortuna Siniscalco, 29 anni, nata a Napoli: "Mi sono ritrovata ad entrare in reparto, se così si vuol chiamare, con un semplice camice chirurgico. Di tipo sterile per intenderci, ma che di sterile non aveva nulla perché non era conservato come si deve. I guanti erano in lattice, mentre i calzari non erano quelli lunghi che almeno avrebbero coperto di più la mia persona ma quelli che a stento coprivano le mie scarpe. Come se non bastasse ci è stato consegnato un sacco nero (quello da spazzatura) con i nostri dispositivi di protezione (dpi) per l’interno turno: mattino pomeriggio e notte. Ovvero 3 mascherine chirurgiche, 3 Ffp2, 3 cuffiette, 3 camici chirurgici e 3 paia di copriscarpe. Il tutto ammassato dentro la busta e non confezionato singolarmente, come si dovrebbe. Quando ho chiesto spiegazioni mi è stato detto che lì funziona così".

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Mascherine e camici consegnati a Galantara
Mascherine e camici consegnati a Galantara

Ad aggravare il tutto, ci sarebbe anche la conformazione della struttua, che non avrebbe ’zone filtro’. "Dall’ascensore che porta ai moduli in cui sono ricoverati i pazienti, è tutto Covid, non c’è una zona filtro. Corridoi infiniti con varie stanze e, in fondo, una ’sala’ dove poter posare le borse. Ho dovuto attraversare l’intero reparto con la mia borsa personale per posarla e prendere una visiera per proteggermi". Il motivo che ha spinto la Siniscalco a questa denuncia è semplice: "Racconto tutto questo perché Pesaro come Bergamo ha registrato tanti decessi di pazienti e operatori a causa del Covid, e non è giusto essere trattati così. Da oss mi vergogno per la realtà che ho vissuto". Fortuna, prima di licenziarsi, ha anche denunciato il tutto all’ufficio infermieristico dell’Asur: "Hanno detto che faranno dei controlli". Intanto, prima di licenziarsi, le era stato chiesto se fosse disponibile a un trasferimento: "Ma l’unica disponibilità era Galantara, anche se poco dopo hanno aperto posizioni anche ad Ancona". Così ha deciso di licenziarsi, ritrovandosi senza lavoro. L’Asur, contattata per una replica, si è riservata di rispondere in un secondo momento.