BENEDETTA IACOMUCCI
Cronaca

Covid e vaccini: open day nei distretti. Ecco quando e dove

Profilassi senza prenotazione: a Pesaro il 21 dicembre in via Nitti, a Fano il 29 in via Togliatti, a Urbino il 23 in via Guido da Montefeltro. Passando per il Cup, il primo posto libero è il 22, ma a Macerata Feltria.

Pesaro, 14 dicembre 2023 – "Vaccino anticovid? Ripassi il 23 gennaio. Altrimenti c’è posto a Macerata Feltria". Era così fino a ieri, prima che l’Ast corresse ai ripari. Decidendo di imprimere una vigorosa accelerazione a una campagna vaccinale mai realmente decollata: prima per una certa insofferenza del pubblico, poi per le carenze del sistema.

Covid e vaccini. Dopo i troppi ritardi l’Ast corre ai rimedi: open day nei distretti
Covid e vaccini. Dopo i troppi ritardi l’Ast corre ai rimedi: open day nei distretti

Sono stati quindi organizzati tre open day per la vaccinazione anticovid, uno per distretto, ai quali si potrà accedere senza prenotazione. A Pesaro, l’appuntamento è per giovedì 21 dicembre, nel Dipartimento di Prevenzione in via Nitti dalle 8.30 alle 13 e dalle 14 alle 18.30; a Urbino, sabato 23 dicembre nella sede del Distretto in via Guido da Montefeltro dalle 8.30 alle 13; a Fano, venerdì 29 dicembre nel Punto vaccinale di popolazione (Inail) in via Palmiro Togliatti 13, dalle 8.30 alle 13 e dalle 14 alle 18.30.

Una strategia necessaria in un momento in cui i contagi crescono e i Pronto soccorso tornano ad affollarsi, dato che ad oggi, in assenza di misure eccezionali come appunto l’Open day, chi volesse vaccinarsi avrebbe vita dura. Telefonando al Cup per un appuntamento al Distretto, si vedrebbe rimbalzare a un mese e mezzo dopo. Ad oggi l’appuntamento più vicino, geograficamente, è il 16 gennaio, ma a Montecchio. Se si volesse anticipare, per passare le feste in tranquillità, si potrebbe trovare un ’buco’ per il 22 dicembre, ma a Macerata Feltria. Oppure il 2 gennaio, a Urbania. Se invece non si avesse possibilità di spostarsi, per vaccinarsi a Pesaro bisognerebbe armarsi di pazienza, e aspettare, appunto, il 23 gennaio, per vedersi finalmente aprire le porte del Distretto di via Nitti. Insomma, è una volontà messa a dura prova.

Molto più semplice sarebbe affidarsi al proprio medico di famiglia, ma anche qui iniziano i problemi. Sono infatti meno della metà quelli che hanno aderito alla campagna vaccinale: un po’ perché hanno già carichi di lavoro importanti, un po’ per difficoltà di tipo organizzativo. Nemmeno l’aumento dei compensi – che dovrebbe passare da 6,16 euro a circa 9 per ogni inoculazione – li ha convinti. "Posto che ogni fiala contiene sei dosi di vaccino – spiega Dario Bartolucci, medico di base e rappresentante Fimmg –, i dottori devono incrociare le disponibilità dei pazienti con i tempi di conservazione dei sieri, che sono molto limitati".

Vero è, come sottolinea il direttore del Sisp Augusto Liverani, che il mutuato di un medico che non aderisce alla campagna vaccinale, può rivolgersi a un altro medico che invece lo fa. "Basta chiedere al proprio dottore che saprà indirizzare verso il collega disponibile. Ma in generale, finora, da parte della gente c’è stato uno scarso interesse. Tenga presente che io, nel mio ambulatorio, ho fatto 270 vaccini antinfluenzali, ma solo 70 anticovid. Praticamente, uno ogni 4". Se si allarga lo sguardo all’intero territorio provinciale, la forbice è ancora maggiore. In base ai dati aggiornati al 5 dicembre, i medici dell’Ast 1 hanno somministrato 3.405 vaccini anticovid, mentre sono state 38.378 le vaccinazioni contro l’influenza. Cioè, solo 1 su 10, scegliendo di vaccinarsi, ha pensato che fosse opportuno unire allo ’scudo’ antinfluenzale anche l’anticovid.

Ultimamente però le cose sono cambiate, come conferma Luca Pieri, presidente di Aspes che ha in gestione le farmacie comunali. "Fino a 10 giorni fa – dice – l’attività vaccinale era molto limitata. Poi c’è stata un’impennata di richieste, che stiamo affrontando".

Le farmacie comunali nelle quali ci si può vaccinare sono quelle di via Giolitti o Soria (ma le prenotazioni si possono prendere in tutte le farmacie comunali) ed anche la farmacia privata Antonioli, che però ha una lista d’attesa di più d’un mese e non prende nemmeno più le prenotazioni che comunque andrebbero a finire a febbraio. Il problema è che si vaccina un solo giorno a settimana, quindi è difficile smaltire la lista. Risultato: chiamando oggi, il primo appuntamento libero sarebbe a fine gennaio. E allora? "Stiamo cercando – spiega Pieri – di aumentare le sessioni vaccinali. In via Giolitti arriviamo a tre giorni a settimana, a Soria due. Vorremmo arrivare a vaccinare tutti i giorni della settimana, mettendo in campo tutti i nostrifarmacisti vaccinatori". Al momento, però, la prima data disponibile è fine gennaio.

"I contagi covid sono in aumento – spiega il direttore generale dell’Ast Nadia Storti –: anche se la situazione è sotto controllo, aumentano i ricoveri negli ospedali. Per questo la vaccinazione è fortemente consigliata anche per ridurre la circolazione del virus e gli accessi a Pronto soccorso e ospedali". "Il vaccino - spiega l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini - resta l’arma principale, soprattutto per i pazienti fragili e over 60".