"Confesso ogni cosa. Ma togliete quelle tavole, scoperchiate l’impiantito! È là sotto! È il battito del suo terribile cuore": un amante delle letture del brivido, sicuramente, avrà riconosciuto in questa frase la penna del grande Edgar Allan Poe, nel suo "Il cuore rivelatore". Ed è proprio da questo racconto che il compositore olandese Willem Jeths ha tratto la sua opera "The Tell-Tale Heart", portata in scena dalla WunderKammer Orchestra per la prima volta in Italia al Teatro Sanzio di Urbino martedì sera, con una replica ieri al Teatro Sperimentale di Ancona.
Con la direzione del maestro Mattia Dattolo, classe 1999, la serata è stata più che acclamata dal pubblico di studenti, e dallo stesso Jeths, grazie anche alla bravura dell’orchestra e della voce del soprano Jelena Dojcinovic. Dopo la prima opera, la "Sinfonia nr. 4 in Sol maggiore" di Mahler.
Signor Jeths, perché proprio quest’opera in particolare?
"Mi era stato chiesto di portare gratis in scena, per degli operai, un’opera che fosse conosciuta e che non fosse troppo difficile da seguire. Allora, mentre mi stavo scervellando per trovare una soluzione, mi cadde l’occhio sui ’Racconti del terrore’ di Edgar Allan Poe. Da qui, sfogliando il libro, trovai l’ispirazione per comporre".
Era emozionato all’idea di portare la sua opera per la prima volta in Italia?
"Emozionato è dire poco. In Italia, ormai, vivo da qualche tempo, vicino a Piobbico, però mi è capitato poche volte di far sentire qualcosa di mio qui. So che al maestro Dattolo questa opera è interessata sin da subito e vedere che è piaciuta mi ha fatto davvero felice".
Un’orchestra, inoltre, composta da giovani per i giovani. È contento della vicinanza dei ragazzi al mondo della musica classica?
"Assolutamente sì. Posso dire con la più totale sincerità che sapere che ci sono giovani ancora interessati a questo mondo riscalda davvero il cuore".
Invece lei, maestro Dattolo, se lo aspettava tutto questo successo?
"Diciamo che è stata una grandissima emozione. Gli applausi del pubblico hanno sicuramente fatto il loro, ma sapere che in sala, tra il pubblico, c’era anche il signor Jeths mi ha trasmesso una profonda emozione, come un senso di responsabilità. Lavorare su questo tipo di repertorio è sempre bello, anche perché è un lavoro di scoperta e riscoperta di musiche che non sono così scontate. Portare in scena un brano di un autore vivente ci ha fatto molto piacere".
Alla fine di "Il cuore rivelatore", il maestro Jeths è salito sul palco, quasi correndo, ad abbracciarla.
"Mamma mia, sono rimasto contentissimo. Ci ha voluto personalmente ringraziare per avergli fatto sentire la sua opera suonata da noi con tanti complimenti sinceri".
Il prossimo appuntamento della WunderKammer Orchestra sarà il 10 aprile, nella Sala della Repubblica del teatro Rossini alle 21, con "Histoire du Soldat", di Igor Stravinsky, con la direzione di Ivan Gambini.