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Così fragili, così violenti. Il libretto che salva i ragazzi da bullismo e amori tossici

Presentata in Provincia la guida realizzata dall’Agrario Cecchi che contiene i numeri utili per tirarsi fuori da varie criticità, tra cui stalking, dipendenze, solitudine, disturbi alimentari .

Così fragili, così violenti. Il libretto che salva i ragazzi  da bullismo e amori tossici

In Provincia con le studentesse Sara, Melissa e Lucia il preside Rossini e le prof. Sotto, la dirigente dell’Usp, Alessandra Belloni

"I numeri che contano" sono quelli della rete amica: contatti da portare in tasca, per i ragazzi, quando hanno bisogno di una mano, per sé o per il prossimo. Ora è possibile trovarli in una rubrica ragionata pret a porter presentata ieri in Provincia. "I numeri che contano" sono tutti raccolti in un libricino, smilzo ma efficace edito da una scuola – l’Istituto agrario Cecchi –, ma riproducibile da chiunque ne voglia avere una copia. Basta richiedere il file all’ufficio scolastico provinciale (Usp), promotore e divulgatore della buona idea avuta dal Cecchi e presentato ieri in Provincia alla presenza di tutti gli attori coinvolti, sotto il patrocinio di Giuseppe Paolini, presidente della Provincia.

Quali sono i numeri che contano? "La selezione è stata fatta dopo una ricerca fatta a scuola in relazione alle situazioni di rischi e disagio più comunemente avvertiti tra i ragazzi", spiegano le insegnanti del Cecchi, Annamaria Pellegrini e Pamela Carducci, spalleggiate dal preside Riccardo Rossini. Per le classi terze del professionale, sezione B tra i numeri che contano ci sono certamente i numeri per allertare a fronte di un caso di bullismo, cyberbullismo e tutto quello che può ruotare attorno ad una relazione tossica. "Tutti aspetti sempre più pressanti nelle dinamiche adolescenziali, e non solo tra i ragazzi" osserva Alessandra Belloni, dirigente, alla guida dell’Usp, regista dell’operazione di sensibilizzazione, anche all’indomani della Giornata contro la violenza di genere.

"In generale – rimarca Tatiana Olivieri (Ufficio scolastico provinciale), collaboratrice dell’iniziativa – la percezione dei docenti nelle scuole è molto chiara. Dopo il Covid la fragilità è cresciuta. Così come i casi di violenza: verbale e fisica. Ci sono situazioni che prima erano sporadiche e oggi sono diventate quotidiane come depressioni, attacchi di panico, disagi". Per la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Alessandra Belloni il monito è “reagire“: "Dobbiamo reagire – ha osservato ieri durante la conferenza stampa il cui titolo richiamava proprio questa esortazione, "Reagiamo" – e raccogliere la richiesta di aiuto che le nostre ragazze e i nostri ragazzi ci inviano manifestando le loro fragilità. Possiamo farlo solo insieme, condividendo buone pratiche già in atto come quelle del Cecchi. Il libretto è un utile strumento divulgativo che fornisce informazioni basilari ma fondamentali. Le scuole mettono in campo tante risorse umane e strumentali rispondendo già a una serie di situazioni. Ma è necessario che tutti gli attori coinvolti nel processo educativo dialoghino, nell’obiettivo comune di garantire un benessere fisico e mentale e un clima positivo nei contesti educativi e ludici. L’alleanza educativa non può venir meno soprattutto nell’affrontare il disagio".

Sono numeri da prendere in considerazione anche quelli divulgati da Percorso Donna, relativi alle ricerche fatte da “Save the children 2024“ e da Fondazione Libellula che ha intervistato 1.800 adolescenti tra i 14 anni: "Sono significativi – ha detto Laura Martufi spiegando l’azione di educazione al rispetto dell’altro avviata da Percorso Donna nelle scuole –. Emerge che un ragazzo su 4, maschio o femmina, non percepisce come un abuso geolocalizzare il partner o pretendere la la password per i profili social. Non solo: pensano sia normale che all’interno della coppia che uno decida o controlli come debba vestirsi l’altro. Un adolescente su 5 pensa che toccare una persona o baciarla senza il consenso non sia un abuso. Uno su cinque esclude sia una forma di violenza raccontare ad amici e amiche dettagli intimi del partner o della partner, senza il consenso. Invece quest’ultimo è identificato dal codice penale come un reato". "Percorso donna" nelle scuole ha avviato un progetto di educazione al rispetto dell’altro dove i vari perimetri della libertà personale vengono ridefiniti. Altri numeri: secondo “Save the children 2024“, su un campione di 800 adolescenti il 41% è stato vittima di abusi. Il 30% ha agito violenza contro il partner o ex. Le forme di violenza tra adolescenti vedono il 29% chiamare con insistenza il partner per controllarne la posizione e nel 27% usare un linguaggio possessivo. Tra gli adolescenti le richieste, fatte con insistenza di immagini intime proviene nel 20% dei casi e la diffusione senza consenso avviene nel 15% dei casi.

Solidea Vitali Rosati