REDAZIONE PESARO

"Cosa posso dirvi di leggere? Beh... il Codice della Strada"

Cari concittadini, oggi ripasseremo insieme alcune regole del codice stradale che per qualcuno non sono ben chiare. Iniziamo. Quando si attraversa la strada sulle strisce esclusivamente pedonali, si scende dalla bicicletta. Sui marciapiedi non si transita con i veicoli, né tantomeno ci si parcheggiano moto o scooter; dai, un po’ di buon senso. Il cartello a forma di triangolo a testa in giù, indica che bisogna dare la precedenza.

Allo stop, cascasse il mondo, ci si ferma. Quando si svolta a destra o a sinistra è cosa buona e giusta attivare l’indicatore luminoso che noi comuni mortali chiamiamo freccia; sì, proprio quella che lampeggia e fa tic tac, perché ancora non tutti sanno leggere nel pensiero prevedendo le vostre mosse. I limiti di velocità, su quei cartelli belli tondi e sgargianti, non sono lì per abbellire le strade; sono lì perché quel numero scritto in caratteri cubitali, dovrebbe corrispondere al numerino digitale che si vede nel cruscotto quando il piede preme sull’acceleratore. I parcheggi. Su questo argomento potrei aprire un mondo di pensieri contrastanti.

Io non giudico chi ci mette il tempo di una quaresima per parcheggiare, perché riconosco che quello a “S“ non è il più semplice; ma potete spiegarmi il motivo dell’occupare due posti invece di uno? Spesso trovo auto parcheggiate a spina di pesce quando gli stalli blu elettrico sono dritti.

Se Dante fosse vissuto nel secolo attuale, avrebbe dedicato un girone dell’inferno a tutti quelli che comodamente sostano in doppia fila; che per uscire dal tuo umile e giusto posteggio devi chiedere di chi sia la macchina anche ai gatti randagi prima di trovare il legittimo proprietario. Mi sto dilungando troppo, ma scherzi a parte, penso che una lettura del codice stradale ogni tanto non farebbe male a nessuno.

Asia D’Arcangelo