"Il notaio conferma", si potrebbe dire. La certificazione del degrado nel tratto finale di Corso XI Settembre arriva da un ex sindaco della città, Oriano Giovanelli. "Il tratto finale del Corso, andando verso il San Benedetto è disastroso, anche perché si sono mossi tutti i sanpietrini e si sono creati degli avvallamenti con una gobba centrale in mezzo alla strada. Io abitavo proprio in quel tratto, ma ormai da un pezzo ho cambiato zona. Ci sono tornato una settimana fa, di sera, per prendere un amico e mi sono reso conto dello stato di quel tratto di strada. Ma tanto – continua l’ex sindaco – fino a quando non si metterà mano al San Benedetto difficile che la situazione cambi". Perché non si rimette a posto la strada che è comunque il Cardo della città romana, la vecchia Flaminia? "A questo non lo so proprio". Questione di soldi? "Ma non credo. Ma cosa volete che possa costare rimettere a posto duecento metri di strada. Lì, evidentemente, sono transitati molti mezzi pesanti, e il terreno ha ceduto creando la gobba centrale ed il dissesto dei sanpietrini".
Dice un residente: "Di cadute di persone a piedi o in bici non ho sentito in verità, ma sicuramente la situazione è tutt’altro che bella. Diciamo che si potrebbe stare meglio. Comunque il degrado della strada ha un suo lato positivo". E sarebbe? "Che le macchine o comunque moto e motorini qui camminano a passo d’uomo e quindi non si sentono rumori".
Una questione solamente estetica e legata agli ammortizzatori delle auto in transito ed ai parcheggi? No. Perché sta morendo anche tutto il commercio e con le serrande sollevate in quel tratto sono rimasti solo un manipolo di eroi. In molte vetrine solo cartelli di vendesi e affittasi. Diversi artigiani hanno alzato bandiera bianca, si sono arresi.
Potrebbe apparire un paradosso ma non lo è, quando un residente dice ridendo: "Se uno passa di notte e inizia a caricare nel bagagliaio tutti i sanpietrini che si sono staccati e sono appoggiati sopra la terra, potrebbe tranquillamente ricavarci un vialetto per il suo giardino a costo zero". Ma c’è anche chi ci prova come una giovane che ha aperto un locale dove si tosano i cani: "Le proteste si sentono da chi passa e c’è anche un problema legato alla carenza dei parcheggi. Fortunatamente per il mio lavoro il problema è limitato perché la gente scarica il cane e se ne va e torna poi per riprenderserlo. Però sentivo dire che volevo rimettere a posto la strada. Fra qualche mese... speriamo".
Uno degli ultimi mohicani e non della prima ora, è Claudio Dallanza, titolare della "Antica Pizzeria" che è proprio di fianco al Trony. "Ah, potete dirlo bene che sono uno un eroe perché qui è veramente un macello, ma fortunamente la pizza è più forte del degrado e la gente viene nel mio locale. Gli altri chiudono? E ci credo, non passa più nessuno è poi è tutto sporco. Io pulisco il mio ma non posso fare tutto il tratto finale del Corso. E pensare che questa strada non l’hanno rifatta poi tanto tempo fa. Questo è buttare via i soldi. Ma non potevano fare una pavimentazione come quella che c’è in piazzale D’Annunzio dove c’è il casco di Valentino, così stavamo bene per un bel po’ di tempo. Perché qui non so come va a finire con il S.Benedetto perché io sinceramente salverei solo la facciata e dietro ricaverei un grande parcheggio per la città. L’amministrazione risparmierebbe".
Eppure c’è chi ci crede, come un imprenditore edile, che sta terminando i lavori di ristrutturazione di una palazzina che fa ancolo con via Mammolabella e quindi a ridosso del San Bendetto: "Ho venduto tutto e qui sotto stiamo lavorando per ultimare i lavori. Negozi? No, sono i garage al servizio degli appartamenti. La strada? Ho sentito che dovrebbe rimetterla a posto ma per il momento – dice indicando una delle tante buche – si limitano, per gli avvallamenti più pericolosi, a gettarci un po’ di bitume per tamponare. Guardi questo è di ieri".
m.g.