SOLIDEA VITALI ROSATI
Cronaca

Corse folli al Campus. Vince chi frena più tardi

Impennate in scooter e altre bravate: accade quasi tutti i pomeriggi. Oltre al rischio fisico, c’è anche un problema di rumore. Segnalazioni già fatte.

Impennata al Campus scolastico: il problema non è stato ancora risolto

Impennata al Campus scolastico: il problema non è stato ancora risolto

A tutto gas con i motorini: quando il rischio raggiunge vette di follia la prova di coraggio consiste nel frenare in tempo, prima di schiantarsi contro la parete dell’Istituto Benelli. Quando il branco decide che la sfida sia una tirata a tutta velocità, tra impennate e altre rocambolesche spacconate, il pericolo dura il tempo di vuotare il serbatoio. Accade quasi tutti i giorni al Campus scolastico di via Nanterre: spesso il pomeriggio, più raramente al mattino.

"Coi miei colleghi presidi – testimonia Anna Maria Marinai, dirigente dell’Istituto Benelli, fino all’anno scorso –, al tempo, denunciammo al Prefetto Ricciardi questo fenomeno, preoccupante e difficile da smorzare. Dietro il suo impulso la comandante della polizia locale e le forze dell’ordine hanno pattugliato, con costanza il Campus. Ma bisogna riprendere a monitorare la situazione, perché vedo che il fenomeno è tornato. Non vorrei che riprendesse il vigore di un tempo. Fondamentale è non tornare indietro". Marinai, già preside, presta servizio, in questi giorni, per il Ministero quale presidente di commissione per il concorso a cattedra dei docenti. "Noi ci riuniamo al liceo Marconi – testimonia –. Posso dire che è impossibile tenere aperta la finestra: i motorini, tutti con la marmitta truccata, fanno dei rumori strazianti. Le lezioni degli studenti del liceo musicale Marconi sono tormentate: il disturbo provocato dai motori roboanti ostacolano il normale svolgimento delle lezioni".

L’anno scorso i presidi di tutte le scuole del Campus inviarono una circolare alle famiglie per avvisare che "a fronte delle situazione ricorrente i ragazzi incorrevano nell’infrazione del Codice della strada con il rischio del sequestro del mezzo, per il pericolo creato". Oggi sono ancora tante le chiamate che allertano il 112: sono cittadini allarmati che denunciano la presenza di numerosi gruppi di giovani, anche più di 40, che oltre a disturbare la quiete pubblica scorrazzano pericolosamente con gli scooter al Campus. Il fenomeno, ancora oggi, è visibile soprattutto il pomeriggio: "Lo sciame di motorini e motociclette da cross è guidato da studenti che provengono da tutte le scuole superiori di Pesaro, ma anche dai ragazzini delle medie – continua Marinai –. Conosco il fenomeno perché mi sono battuta molto per limitarlo, arrivando a parlare con alcuni di loro". Lo sciame, quando decide di lanciarsi in velocità, prende a correre nell’area del Campus scolastico che è prettamente pedonale.

"Questo crea una condizione di pericolo estremo per quanti usano in modo legittimo il piazzale – spiega Marinai –. Mi riferisco, per esempio, ai minorenni che arrivano per fare attività sportiva nelle palestre del Campus. Capìta l’antifona i genitori dei più piccoli hanno preso ad accompagnare i propri figli fino all’ingresso della palestra". Quello che James Dean faceva in "Gioventù bruciata", ragazzini, poco sopra i 16 anni, lo fanno per ammazzare il pomeriggio. "Per non dare loro campo libero, una volta, parcheggiai la mia automobile nel piazzale. Alcuni di loro, devo dire con gentilezza, mi sono venuti a chiedere se potevo spostare l’automobile perché impediva il loro divertimento. E’ stata una delle poche volte che sono riuscita ad avere un confronto sereno. In tutte le altre occasioni mi sono scontrata con molta strafottenza e maleducazione. Devo dire che quando è stato sistematico, l’intervento dei carabinieri, ha esercitato, nell’immaginario dei ragazzi, un ottimo deterrente. Purtroppo l’effetto dura quel che dura: dopo un paio di settimane il piazzale torna ad essere una pista da motomondiale. Secondo me, non sarebbe male - ipotizza Marinai - di mettere dei rallentatori, dei dossi nell’area pedonale che gli scooteristi prendono come una pista da corsa. Bisognerebbe tornare ad intervenire, prima che qualcuno si faccia male".