Pesaro, 4 marzo 2020 - Tre vittime sulle quattro registrate in Regione, un alert del Parlamento europeo che inserisce la provincia di Pesaro e Urbino tra i territori considerati a rischio. E ora anche un bimbo della scuola di infanzia 'Regina Reginella' di Vallefoglia risultato positivo al Covind-19.
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Il bimbo
Si complica la situazione delle Marche, proprio nelle ore in cui il Governo firma l'ordinanza per la chiusura di scuole e università fino a domenica 15 marzo in tutta Italia. Il piccolo alunno della materna (quindi tra i 3 e i 6 anni) 'Regina Reginella' di Vallefoglia è risultato positivo ieri: tutte le famiglie dei bimbi della sezione 'Balene' saranno contattati servizio d'Igiene e messi in isolamento domiciliare e fiduciario: in questo periodo verranno sottoposti a sorveglianza sanitaria. Stessa sorte per tutto il personale che lavora nel plesso.
La vittima
C'è la terza vittima in provincia per coronavirus (la quarta nelle Marche), . Si tratta di un 76enne di Fano. Era entrato in ospedale a Pesaro per infarto con scompenso cardiaco e insufficienza renale cronica, dializzato. Casi pressoché raddoppiati in un solo giorno e ospedali in tilt. Di fronte all’aggravarsi del contagio ieri la Regione non ha potuto far altro che estendere ai territori di Ancona, Macerata (dove ci sono stati i primi casi infetti) e a tutte le Marche le misure di contenimento già assunte a Pesaro-Urbino. Il provvedimento è arrivato alla fine di una giornata convulsa che ha visto il secondo decesso per Coronavirus nelle Marche. Si chiamava Tullio Marchesi, 60 anni di Pesaro, e aveva gestito un bar in città. Lascia una figlia a due nipoti in tenera età.
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Marchesi era ricoverato da domenica sera nel reparto Medicina d’Urgenza dell’ospedale San Salvatore per gravi problemi respiratori. Affetto da cardiopatia e in attesa di trapianto, era stato sottoposto al test del Covid-19 risultando positivo. Le sue condizioni, apparse subito serie, si sono rapidamente aggravate il giorno successivo fino al decesso, avvenuto nelle notte di martedì. Marchesi, malgrado la seria patologia di cui soffriva da anni, frequentava il circolo Csb di via Saffi, dove amava giocare a biliardo con i tanti amici. Faceva parte dell’associazione Abis Rimini-Pesaro, e aveva svolto gare anche di recente. La notizia della sua morte ha lasciato tutti sgomenti.
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Il barista era uno dei 61 contagiati finora individuati in 15 località della regione attraverso 200 test. In particolare 55 risiedono in cinque comuni della nostra provincia (26 a Pesaro, 10 a Fano, 5 a Vallefoglia, 4 a Urbino, 2 Montecalvo in Foglia, uno rispettivamente a Cartoceto, Gabicce, Colli al Metauro, Tavullia, Sassocorvaro, Sassofeltrio). Ma il virus è arrivato anche nell’anconetano, dove ci sono due persone positive (una di Ancona e l’altra di Osimo), mentre in provincia di Macerata sono uno nella città di Macerata e un altro a Matelica. Dei pazienti positivi 9 sono ricoverati in terapia intensiva, 28 in Malattie infettive e 22 in isolamento domiciliare. Le persone in quarantena sono salite 425 persone (418 asintomatici e sette con sintomi), tra cui 65 operatori sanitari. Numeri che assurgono Pesaro-Urbino tra i "focolai secondari" insieme al Veneto e alla provincia di Bergamo.
La situazione sta mettendo sotto pressione tutte le strutture sanitarie, in modo particolare quella di Marche Nord che è all’interno dell’area più colpita. "Sono due giorni che abbiamo il Pronto soccorso di Marche Nord preso d’assalto" è stata l’amara considerazione di Luca Ceriscioli, che prende atto di come finora si siano rivelate inutili le indicazioni date ai cittadini relativamente ai comportamenti da tenere in caso di presunti sintomi di Coronavirus. "Fare prevenzione è la cosa migliore a cominciare dai comportamenti individuali - continua Ceriscioli -. Se sono stato in una zona a rischio e presento sintomi devo chiamare il medico di famiglia o contattare il numero verde e non andare al Pronto soccorso. È il messaggio su cui abbiamo insistito di più e che, purtroppo, non è stato ascoltato".
La linea è quella di non sottovalutare ma neppure sopravvalutare l’emergenza Coronavirus. "Non è la peste bubbonica ma nemmeno una banale influenza. Sapere che è due volte più infettante dell’influenza normale e che nel 20% dei casi può provocare effetti importanti come la polmonite virale, significa dare la giusta misura".
La direttiva del Parlamento Europeo: anche Pesaro-Urbino nelle zone a rischio
Anche la provincia di Pesaro-Urbino è stata aggiunta insieme a quella di Savona alla lista del Parlamento Ue delle aree considerate a rischio per il Coronavirus. La nota di aggiornamento del Parlamento Europeo aggiunge alla lista anche alcune aree in Francia e Germania che però, si precisa, "non presentano lo stesso livello di rischio" delle altre zone. In ogni caso se negli ultimi 14 giorni si è stati in una delle aree aggiunte, secondo quanto si legge nella nota del Pe, si dovrebbe rimanere, una volta rientrati nel proprio Paese, a casa per due settimane.
si. spa.