Pesaro, 21 novembre 2023 – Volatilizzato, scomparso. Non si sa come, né con l’aiuto di chi. Federico Marcelli, 49 anni, di Pesaro, ex ristoratore, è sparito con il braccialetto elettronico che doveva indossare, visto che da febbraio scorso era agli arresti domiciliari, a casa della madre, a Pesaro, dopo due condanne – una a 6 anni, l’altra a 4 anni e 4 mesi – confermate in appello per violenza sessuale compiuta, tra il 2020 e il 2021, ai danni di due sue ex compagne (con una delle quali ha avuto anche un figlio).
La Corte di Appello, su richiesta della difesa, gli aveva concesso i domiciliari, come misura cautelare in attesa della Cassazione, da scontare con il braccialetto elettronico. Ma dallo scorso mercoledì sera, tutte e due le sue ex sono terrorizzate dal fatto di poterselo ritrovare davanti, visto che è libero. Perché in effetti quando parlava con loro, in base agli atti dell’accusa, non è che il 49enne fosse proprio un gentiluomo: "Se parli ti uccido, ti sotterro e non faccio ritrovare il cadavere". All’altra: "Ti seppellisco viva". Oppure: "Ho fatto il volontario in Somalia, ho ucciso dei bambini, posso uccidere anche te". La carriera militare forse non era vera, le minacce sì. Quando poi passava ai fatti, era molto peggio: botte, insulti, e soprattutto sesso quando voleva lui, come voleva lui, e guai a rifiutarsi. Anche se con le lacrime le due donne lo pregavano di smettere.
Anche per questo, i carabinieri di Pesaro lo stanno cercando in ogni dove, e ieri hanno convocato in caserma le due donne – una di 40, l’altra di 49 anni – alla presenza del legale che le assiste e con il quale si sono costituite parte civile, Elena Fabbri, del foro di Pesaro. I militari stanno setacciando contatti o elementi, anche attraverso i parenti, per risalire a lui. Non pare, al momento, che l’ipotesi del suicidio sia tra le più seguite. Piuttosto, prevale l’idea che l’uomo abbia preparato la sua fuga perché si avvicina la data del primo dicembre prossimo, quando la settima sezione della Corte di Cassazione dovrà pronunciarsi sulla inammissibilità del ricorso fatto per una delle due condanne, quella a 4 anni e 4 mesi. Nel caso di pena confermata, per l’uomo si aprirebbero subito dopo le porte del carcere.
Potrebbe essere quindi questa la molla che ha innescato la fuga del 49enne. Fuga che sta gettando nel terrore due delle sue vittime. Una gestisce un ristorante, in una zona abbastanza isolata della periferia della città. L’altra è ancora in una casa protetta, tra Pesaro e Urbino, in cui dopo i fatti era entrata per sicurezza e dalla quale, se non ci fosse stata questa fuga, sarebbe uscita a breve. Pare sia questa la situazione più delicata: perché Marcelli ha fatto un figlio con lei, che lui in passato più volte ha cercato di vedere, e che la donna teme voglia ricontattare o anche portare via con sé.
"Oggi – ha detto l’avvocato Fabbri – dai carabinieri una delle mie clienti tremava. Il pericolo reale che l’uomo cerchi di contattarle c’è. Noi cerchiamo di stare loro vicino, anche tramite l’associazione ’Gens Nova’, che tutela donne e minori". "Già in passato, tra un’udienza e l’altra, – prosegue il legale – scrissi pagine e pagine di memorie sostenendo che c’era un pericolo di fuga. È un film già visto".
Quando il braccialetto è stato tolto, è scattato il segnale e i carabinieri sono arrivati subito nella casa dove era ai domiciliari, ma l’uomo era già fuggito. Ora i militari fanno passaggi più volte al giorno dai luoghi in cui vivono o lavorano le due ex. Per evitare sorprese. Ultimo particolare: durante una ricognizione nel ristorante in cui si era accampato dopo la separazione da una delle donne, sopra il letto in cui dormiva l’ex ristoratore c’era un machete.