Non aveva i documenti e quando la polizia municipale lo ferma per un controllo, prende a calci gli agenti, l’auto di servizio e, mimando il taglio della gola, li minaccia di morte dicendo "vi scanno come si fa coi porci". Una reazione violenta che al conducente-ribelle, un 50enne originario di Palermo, ma residente a Milano, pregiudicato, è costato un processo e ieri la condanna a 10 mesi di reclusione (con rito abbreviato). L’episodio risale a settembre 2021. L’imputato stava viaggiando a bordo della sua macchina lungo le stradine di Gabicce Mare quando una pattuglia della polizia municipale gli intima l’alt per un controllo. Gli chiedono i documenti, ma lui non ce li ha. Lo invitano a scendere dal mezzo per procedere all’identificazione, ma il 50enne si rifiuta. Il clima si scalda. E alle ripetute richieste degli agenti di essere collaborativo, lui avrebbe risposto prima con insulti e minacce del tipo "finisce male, vedrete come finisce, guardie infami, io vi sparo, non sapete chi sono io", poi con i fatti prendendo a calci un poliziotto sulle gambe provocandogli contusioni al ginocchio per tre giorni di prognosi. Infine mima il taglio della gola e accompagna il gesto minacciandoli di "scannarli come porci". Non solo. Quando finalmente riescono a farlo salire sull’auto di servizio, il 50enne si scaglia anche contro il mezzo. Finito a processo per lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamenti, ieri è stato condannato a 10 mesi.
e. ros.