REDAZIONE PESARO

Comune di Apecchio: nessun errore, i 750mila euro non erano mai stati assegnati

L'assessora Giulia Pazzaglia chiarisce che il contributo regionale non è stato perso, ma mai assegnato al Comune.

L’assessora al Bilancio e Finanziamenti del Comune di Apecchio, Giulia Pazzaglia, replica all’articolo uscito in data 29 novembre: "In risposta - scrive la Pazzaglia - alla dichiarazione del Capogruppo di Apecchio Civica 'il Comune di Apecchio perde 750mila euro per un errore grossolano', si replica che il contributo di 750 mila euro non è stato perso perché non è mai stato assegnato. Secondo la visione di Apecchio Civica, ogni comune sarebbe ipoteticamente colpevole di 'perdere' le infinite risorse messe a disposizione da Unione Europea, Ministeri e Regioni, per bandi ai quali decide di non partecipare o pur partecipando, non ne risulta assegnatario, come in questo caso è stato per il Comune di Apecchio".

"L’Amministrazione Comunale - continua la replica dell’assessora - ha infatti partecipato al bando della Regione Marche 'per la riqualificazione degli spazi pubblici' che ben si prestava in termini di finalità alla realizzazione di un ostello il cui progetto di fattibilità tecnica era stato realizzato prima dell’uscita dell’avviso. Il quadro economico prevede una spesa di ben 2 milioni di euro di cui i discussi 750 mila euro di contributo regionale avrebbero finanziato solo una parte. Per non appesantire il bilancio comunale, si è quindi deciso di presentare uno stralcio progettuale di 853 mila euro: 750 mila richiesti a contributo e soli 103 mila di cofinanziamento con risorse proprie. Gli elaborati tecnici presentati in fase di domanda erano riferiti al progetto complessivo, da due milioni, dato che la realizzazione dello stralcio funzionale avrebbe richiesto tempi non compatibili con la scadenza del bando. Nessuna incompetenza quindi. Competenze che a mio avviso sono comprovate da curricula con esperienze professionali e con titoli conseguiti perché se nello sport 'l’importante è partecipare', non basta frequentare un’università per 'sbandierare' una laurea, così come nelle elezioni amministrative, 'l’importante non è partecipare ma vincere' e la vittoria è della squadra e non del calciatore che segna più reti".