ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Commissione Ecomafia su Riceci: "La nostra relazione in procura?. Mi pare inevitabile che ci finisca"

Parla il deputato Francesco Emilio Borrelli, uno dei progonisti delle audizioni: lunedì sarà in Prefettura "Ritengo che ci sia una responsabilità diretta degli amministratori di Marche Multiservizi".

Francesco Emilio Borrelli, parlamentare di Europa Verde e relatore della Commissione Ecomafia su Riceci

Francesco Emilio Borrelli, parlamentare di Europa Verde e relatore della Commissione Ecomafia su Riceci

"Improbabile che la relazione su Riceci non venga spedita in Procura. Saranno il Prefetto e le autorità presenti (all’incontro di lunedì prossimo in Prefettura in cui verrà illustrata la relazione ndr.) a valutarlo. Ritengo abbastanza improbabile che ciò non avvenga. Certo, il passaggio non sarà automatico, ma è improbabile che non succeda". Il deputato Francesco Emilio Borrelli, vice-presidente della commissione ecomafie, è consapevole che sono ‘carte che scottano’ quelle 235 pagine di cui si compone la relazione conclusiva della commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Ed è anche consapevole che quelle 235 pagine non sono un punto di arrivo ma un punto di partenza da cui potrebbero derivare anche dei profili di responsabilità. Più che scottare bruciano, in particolare per chi potrebbe essere chiamato a rispondere delle responsabilità che si delineano nel corposo dossier che verrà presentato lunedì.

Chi è il ‘sorvegliato speciale’ nella vicenda Riceci? "Marche Multiservizi deve assumersi le proprie responsabilità. Dal mio punto di vista e dalla mia valutazione che deriva dall’aver ascoltato decine di persone, tra cui amministratori, ex membri del consiglio d’amministrazione, il presidente di Marche Multiservizi e i sindaci, c’è una prevalente responsabilità dell’amministratore che in varie domande che gli abbiamo fatto durante le audizioni pubbliche è entrato in contraddizione e ha detto parecchie cose non corrispondenti alla verità. Che affidabilità può avere un amministratore che non dice la verità?".

A cosa porterà questa relazione? Quale risultato si aspetta? "Mi auguro che ciò che è stato fatto porti gli amministratori, a tutti i livelli, a fare una modifica dell’attuale asset di questa struttura che ritengo, al di là di tutto, assolutamente responsabile di tutta la vicenda. Ritengo che ci sia una responsabilità diretta dell’amministratore e di alcuni membri del consiglio di amministrazione che sono stati sentiti con versioni contraddittorie, su vicende in cui hanno rinnegato sé stessi".

Che cosa avrebbe dovuto fare, secondo lei, l’amministratore di Marche Multiservizi? "Se fossi stato io l’amministratore della Multiservizi avrei preso seriamente in considerazione di anticipare i tempi e di dimettermi, dopodiché ognuno ha le sue sensibilità. Ritengo che tutto il lavoro che abbiamo fatto possa portare a fare una valutazione molto pesante. Avrà fatto pure delle cose buone ma, secondo me, e io glielo ho detto pure in faccia, è una persona che si è fermata per 20 anni a capo di questa partecipata. Andrebbe regolamentato non solo il doppio mandato per i governatori e i sindaci, sarebbe utile farlo anche per chi si inchioda una poltrona per 20, 25, 30, 35 anni, perché poi rischia di diventare un elemento che pensa di avere un passe-partout per poter fare tutto quello crede giusto".