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"Come disse Dumas, la storia dei tartufi è anche della civiltà"

La Fiera Internazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna celebra l'antica storia del Tuber magnatum Pico, apprezzato fin dai tempi dei Babilonesi. Con il Rinascimento il tubero raggiunse la massima diffusione, diventando un segno di ricchezza e nobiltà. Assaporare il "oro della terra" è un grande onore.

Cari lettori, in questo periodo dell’anno si svolge la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna. La storia e la scoperta del Tuber magnatum Pico, il famoso “re della terra e dei funghi“, ha origini antichissime. Sembra che già nel 3000 a.C. i Babilonesi si procacciassero questi "misteriosi doni della natura".

È stato in seguito un allievo di Aristotele a trattare il tartufo nei suoi studi di botanica pensando fosse originato dalla combinazione della pioggia con il tuono. Bisogna specificare che i tartufi amati anche dagli antichi romani non erano quelli che assaporiamo oggi; i nobili della città eterna si accontentavano della varietà africana Tarfazia della Cirenaica. Nei secoli bui del primo Medioevo, quando tutto era argomento di peccato, il tartufo, frutto troppo nobile ed esoterico, fu considerato qualcosa di molto pericoloso scomparendo quasi completamente dalle mense. Tra il 1100 e il 1200, quando la superstizione iniziava a mollare la sua presa, ecco ricomparire il tartufo, più amato e apprezzato di prima: i signori del tempo facevano a gara per averlo sulle loro tavole.

Testimone del rinnovato interesse per il tartufo è Francesco Petrarca che lo esalta nel IX sonetto delle sue Rime. Con il Rinascimento il tubero raggiunse la massima diffusione generando una sorta di dipendenza psicologica ai tanti signori italiani: in un banchetto di rispetto, non era permessa l’assenza del tartufo. Con il passare dei secoli la fama del tartufo cresceva: per tutto l’Ottocento fu segno di nobiltà e di ricchezza. Alexander Dumas scrisse: "Fare la storia dei tartufi sarebbe intraprendere la storia della civiltà del mondo alla quale i tartufi hanno preso parte più di quanto non abbiano fatto le leggi ". È un onore poter assaporare il magico "oro della terra".

Asia D’Arcangelo