Su questo derby pesano anche le eventuali ripercussioni psicologiche dopo la trasferta di Udine, che poteva rappresentare un rilancio e invece nella parte finale del match ha riproposto gli stessi problemi: la mancanza di tenuta fino al 40’ e la schiacciante inferiorità a rimbalzo. Spiro Leka, però, è convinto che più della frustrazione per l’occasione gettata via sul +15 sia importante la fiducia che ne può derivare "dalla consapevolezza che quando seguiamo certe linee di gioco possiamo competere coi migliori".
"Certo - ammette il coach - c’è anche l’arrabbiatura per non essere riusciti a concludere il lavoro: il crollo è avvenuto quando mancava veramente poco perché l’ultimo sorpasso Ahmad l’ha segnato a tre minuti e mezzo dal termine. Da lì in poi non abbiamo più fatto canestro. Questa delusione va trasformata in energia per la partita contro Rimini". Un’avversaria che invece ha dentro una tranquillità ed una sicurezza che le derivano non soltanto dai risultati già messi in carniere ma anche dal gioco che esprime: "E’ una sfida che manca da tanto e ci teniamo a dare il massimo davanti ai nostri tifosi. Questo vale per qualsiasi partita, naturalmente, ma sappiamo che questo è un derby molto sentito dalla tifoseria e va onorato".
Ci sono poi gli aspetti tattici sui quali Leka punta in modo particolare: "Stiamo preparando, nel poco tempo a disposizione, le nostre scelte difensive che anche con Udine avevano funzionato per larga parte del match ma sul più bello non abbiamo più fatto canestro. Rimini ha un telaio consolidato di sei giocatori confermati sul quale ha fatto quattro aggiunte di qualità e i risultati dimostrano che in questo momento sono la squadra da battere perché giocano meglio di tutti, sono in fiducia e questo si esprime anche attraverso le percentuali nel tiro da tre punti dove tirano col 44%, una roba folle. Ma la partita è ancora lì, intatta, tutta da giocare e noi vogliamo fare la nostra, per fare in modo che non riescano ad eseguire le cose su cui vanno a memoria".
Pesaro deve assolutamente mettere al fianco dei due Usa, molto buoni a Udine, qualcosa di sostanzioso dal pacchetto italiano, in particolar modo da Zanotti, Imbrò e Bucarelli, i più accreditati sulla carta a fare giocate importanti. "Tutti e tre sono consapevoli che il loro rendimento per adesso non è quello che ci aspettavamo - dice Leka -. Direi che, più che la loro energia, nell’ultima partita ci è mancata la loro qualità, specie da parte di Imbrò e Bucarelli, che non hanno preso buoni tiri nei momenti in cui la partita ci stava scivolando via. Ma non esiste una ricetta, se non quella di continuare ad aver fiducia in se stessi e nei propri compagni".
e.f.