"Purtroppo tutte le volte che siamo arrivati a giocarci i palloni chiave per rientrare abbiamo commesso delle ingenuità. E questo ci ha penalizzato, sono stati proprio dei regali nelle mani loro". Così Spiro Leka riassume amaramente il succo di una rincorsa che non si è mai concretizzata in quell’aggancio che avrebbe potuto mettere pressione sui padroni di casa. Ma è onesto il coach della Vuelle e riconosce i meriti dell’avversario: "Ad Avellino faccio i complimenti, ci hanno portato in post basso riuscendo a metterci in difficoltà con Earlington su cui ho alternato quattro giocatori e solo alla fine siamo riusciti a metterci una pezza. Sapevamo che questa era una trasferta difficile - ammette il tecnico albanese - loro stanno facendo un campionato di alto livello. Ma noi siamo partiti mosci nel primo quarto e abbiamo cominciato a giocare veramente soltanto nel secondo tempo. Mentre nel primo avevamo troppa fretta e non abbiamo mai ribaltato il lato". Gli resta la consolazione di aver salvato la differenza canestri: "E’ l’unica cosa positiva di questa serata - dice Spiro -, oltre alla reazione, che comunque c’è stata, però non è stata del tutto convincente perché abbiamo sprecato 3-4 palloni clamorosi e non è da noi: non siamo stati cinici come in altre occasioni". E chiude: "Venivamo da due mesi buonissimi, ma oggi abbiamo giocato solo per 20 minuti. Questo è merito anche dei nostri avversari che ogni volta che arrivavamo sotto ci hanno allontanato facendo le scelte giuste, hanno dimostrato più voglia e sono stati più sporchi di noi a rimbalzo". Il fatto di dover rigiocare già domenica alla fine è quasi un sollievo: "Sì, perché non c’è troppo tempo per rimuginare sulla sconfitta, è già ora di pensare alla prossima".
e.f.