La 10ª giornata lancia un segnale forte da parte di Cividale: oggi la compagine allenata da Pillastrini è la seconda forza del campionato dietro Rimini. Non certo accreditata per stare nei quartieri così alti, dimostra una volta di più come assemblare bene un organico può consentire di fare risultati anche migliori di chi ha preso i ‘nomi’ senza badare troppo alla loro eventuale chimica nel giocare insieme. Sabato ha battuto Rieti, altra bella realtà di quest’A2, trascinata dall’argentino Lucio Redivo (foto) mettendo però cinque uomini in doppia cifra, fra cui il figlio di Dell’Agnello. Monaldi, comunque, ne ha fatti 19 (con 6/10 da tre) alla faccia di chi sosteneva che solo Pesaro poteva subìre tante triple dal play che in maglia biancorossa non la metteva in una vasca da bagno. I giocatori cambiano, signori, e a volte migliorano.
L’impresa di giornata è di Torino, che pur non venendo da un periodo brillante ha sbancato il Paladozza, un posto dove non è mai facile uscire con lo scalpo. Non sono bastati i 31 punti di Kenny Gabriel, a conferma che spesso avere un mattatore è meno efficace che distribuire i punti fra tutti i giocatori come hanno fatto invece i piemontesi. Altro squillo di tromba viene da Vigevano, capace di atterrare Cantù: questo campionato ci racconta ogni settimana tutto e il contrario di tutto su squadre capaci di sorprendere anche quando non gli si dà credito. Ordinaria amministrazione invece la vittoria di Verona su Nardò e di Milano su Cremona. Forlì ha avuto bisogno di un supplementare per aver ragione di Orzinuovi che, sarà un caso, da quando coach Ciani ha parlato di ambizioni di alto livello per i suoi non ha più vinto una partita.
Livorno, prossima avversaria della Vuelle nell’ultimo turno infrasettimanale del 2024, ha preso una bella ripassata sul campo di Avellino: gli irpini hanno prodotto un terzo quarto da 34-15 che ha schiantato il match. Nella sfida in coda, infine, Cento è stata brava a respingere l’assalto di Piacenza, che veniva da due vittorie consecutive, evitando l’aggancio e lasciando l’Assigeco da sola in fondo alla graduatoria a 4 punti.
e.f.