Addio a Cicco Baronciani, 87 anni. Imprenditore con le moto nel cuore: ha scritto la storia industriale di Pesaro

Iniziò con gli imballaggi nel ’72, poi portò Merloni alla Benelli. La figlia Alessandra: “Un uomo coraggioso”

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Cicco Baronciani, aveva 87 anni: a 22 anni sul circuito cittadino di Gallarate perse l’arto sinistro. L’addio domani, martedì, alla chiesa del porto, alle ore 17

Pesaro, 22 luglio 2024 – Si è spento ieri notte, dopo giorni di sofferenza, Augusto ‘Cicco’ Baronciani. Se ne va un altro di quegli uomini che ha scritto pagine importanti della vita industriale ed anche sportiva della città.

Aveva 87 anni ‘Cicco’. Aveva vissuto grandi gioie sportive come due titoli italiani in sella alla MV Augusta. Ma la passione per le corse gli aveva procurato anche atroci sofferenze: a 22 anni sul circuito cittadino di Gallarate perse l’arto sinistro. Venne poi assunto dalla Benelli nel reparto ricambi prima di diventare un imprenditore.

Cicco Baronciani ha scritto alcune importanti pagine della storia industriale della città, come fu proprio per la Benelli: fu lui nel 1985, molto amico dell’allora giovanissimo Andrea Merloni, a portare a Pesaro l’importante famiglia fabrianese dando il via all’avventura con il marchio del Leoncino. “Un rapporto di stima e di amicizia profonda con Andrea – racconta la figlia Alessandra, presidente di Confindustria – e con la Isopak mio padre era anche lo sponsor del suo team il Gattolone”.

Cicco Baronciani aveva anche un 10% delle quote della Benelli, assieme a Giancarlo Selci ed ai fratelli Marco e Michele Montagna. Poi raccolse i cocci, rilanciandola, come industriale, 30 anni fa, della “Siprem”, industria che produceva macchinari per l’olio e per la lavorazione dell’uva. Società terminata nell’oblio dopo la fuga – ancora un mistero – di Terenzio Cecchini che fu anche presidente della Vis Pesaro.

Parlare di lui mi è molto faticoso – dice la figlia Alessandra – perché per me è stato un faro nel lavoro, un uomo molto coraggioso, volitivo ed anche generoso. Come uomo è stato un marito, un padre ed anche un nonno meraviglioso”. Aggiunge il fratello Paolo, titolare della Diba: “Un ragazzo d’oro e credo che non ci sia uno solo dei suoi dipendenti che possa sollevare critiche a Cicco sia come uomo che come imprenditore. Sono due giorni che piango. Sono distrutto”.

Aveva iniziato Cicco Baronciani come industriale nel 1972 facendo imballaggi di cartone e poi partì con il polistirolo, sempre per gli imballaggi, fondando la Isopak Adriatica, una società con sede a Pesaro e con stabilimenti anche in Polonia, dove l’industria del bianco si era spostata per la produzione. Aveva come clienti i mobilieri ed anche la famiglia Merloni di Fabriano, titolari dell’Ariston.

Anche se la sua grande passione erano i motori, era anche un grande appassionato di pesca sportiva ed aveva vinto il titolo nazionale partecipando anche agli europei. Ma le moto le aveva nel cuore perché è stato uno dei presidenti storici del motoclub Benelli e fu tra gli organizzatori, assieme a Zanelli e Tempesta, del Pesaro Mobili di villa Fastiggi, una gara che passò alla storia perché vide la partecipazione anche di due mostri sacri come Jarno Saarineen e Giacomo Agostini, il primo in sella alla Benelli ed il secondo ad una Mv. E senza Baronciani non sarebbe nato il registro Storico della Benelli, perché fu il più fermo sostenitore di Paolo Prosperi. Il motoclub parteciperà ai funerali con una sua rappresentanza.

Il direttore di Confindustria Andrea Baroni ricorda così Cicco Baronciani: “Se ne va uno dei protagonisti assoluti della crescita e dello sviluppo economico della nostra provincia. Lascia un vuoto in ognuno di noi. Le nostre condoglianze alla figlia Alessandra, alla nipote Giulia, ai familiari tutti ed anche a tutti i dipendenti dell’azienda”.

Cicco Baronciani oltre alla figlia e alla nipote Giulia, lascia anche i fratelli Paolo e Maurizio e le sorelle Bianca ed Erginia. L’ultimo saluto a Augusto Cicco Baronciani si svolgerà domani, martedì, alle 17 nella chiesa del porto.