"Ci servono più immigrati. Le aziende li chiedono ora"

L’analisi di Ghiselli, presidente vigilanza Inps: "I nuovi nati non bastano"

"Ci servono più immigrati. Le aziende li chiedono ora"

Roberto Ghiselli

"Questi – dice Roberto Ghiselli, presidente nazionale del Consiglio di indirizzo e vigilanza Inps, alla presentazione del bilancio sociale dell’ente – al di là dei risultati positivi della struttura provinciale dell’Inps di Pesaro e Urbino, non sono e non possono essere dei momenti autocelebrativi. Servono per segnalare cose concrete e per prepararsi alle modifiche del futuro. In fondo la nostra presenza serve per offrire una occasione di partecipazione e di trasparenza rispetto ai dati diffusi dalla tecnostruttura provinciale. La quale offre problematiche di qualità per affrontare le difficoltà del momento. Con un’idea integrata delle relazioni – aggiunge Ghiselli – tra la struttura Inps e gli uffici privati o dei patronati che integrano il lavoro per la concessione dei servizi pensionistici".

Da una parte c’è già stato un rafforzamento del personale che nella nostra provincia ha visto inserire 84 funzionari. Dall’altra Roberto Ghiselli segnala ad esempio l’arrivo nei prossimi mesi della riforma della invalidità civile: "L’Inps non ha una gestione diretta delle visite per l’invalidità e dovrà in qualche modo affrontare il prossimo cambiamento".

Nel contempo va avanti l’auto-regolamentazione del sistema pensionistico: "Intanto diciamo subito – aggiunge Ghiselli – che il sistema pensionistico non è a rischio. Anzi si è modificato. Tanto che nel giro di due anni l’età della pensione è salita da 62 a 64 anni con la cancellazione di Quota 100 e di Opzioni donna. Mentre anche Quota 103 porta ad un accesso ridotto all’andata in pensione rispetto a quanto ipotizzato in precedenza".

Di sicuro bisognerà affrontare le situazioni in maniera intelligente e tempestiva: "Abbiamo bisogno di più immigrati nei luoghi di lavoro (la percentuale di immigrati sulla popolazione in provincia è dello 0,5%, dati 2022) e non basta di certo il sostegno alla natalità per dare i numeri di cui le nostre aziende hanno necessità ora e non quando i bambini che nascono diventeranno grandi e potranno lavorare". Nell’occasione si è cercato di evidenziare i risultati positivi della struttura Inps di Pesaro e Urbino: "I risultati sono positivi – aggiunge Roberto Ghiselli – pur considerando la difficoltà del momento. Perché i dati sono relativi all’inserimento collettivo interno di nuove professionalità: con un problema di preparazione e di inserimento che andava fatto in quel momento, certo che si tratta di cose che si possono comunque migliorare. Anche in relazione con la rete territoriale che è utile per migliorare i servizi all’utenza: dal sistema dei patronati ai consulenti del lavoro. E altri soggetti, che sono già entrati nella nostra rete, come gli uffici postali o dei Comuni".