REDAZIONE PESARO

C’era una volta e c’è Gibas

Da oggi e per tre giovedì nel ristorante sul San Bartolo i menù dal 1979 in poi

C’era una volta e c’è Gibas

C’era una volta e c’è Gibas

E’ il 1979, la città cresce, arrivano i soldi, la fiera del mobile porta benessere e clienti, i costruttori guadagnano, la gente va al ristorante e la Pesaro gastronomica ha i suoi simboli. Sono uomini e donne che amano la cucina, e soprattutto il modo di porgerla ai clienti. Il ristorante diventa così un luogo dove essere vezzeggiati, accolti con un sorriso, assecondati in ogni desiderio e dove il patron si fa in quattro per farti sentire a casa sua. Silvano Andruccioli, alias Gibas, è uno di questi. Il suo ristorante è un punto di riferimento per chi passa per Pesaro e vuole mangiare la cucina tradizionale interpretata da una grande cuoca, Ornella Ruggeri. Tra questi il fungo ripieno con bruschette di pomodoro e torta al formaggio e poi il risotto verde (con spinaci) ai funghi con porcini secchi, e ancora i maccheroni alla Gibas, una sorta di carbonara, ricorda ancora Silvano Andruccioli, il Gibas fondatore, "con salsiccia saltata assieme a battuto di cipolla, odori e peperoncino, e con l’aggiunta di crema di latte, tuorlo d’uovo e parmigiano". La pasta? Latini, suggerita da Gianfranco Vissani e Gino Angelini che, ricorda Silvano, "ci insegnò anche ad affumicare il salmone. Fummo tra i primi anche a fare il carpaccio di storione". E che dire della mousse allo zabaione e cioccolato? Tutto cucinato da Ornella Ruggeri che tornerà appositamente in cucina per tre cene d’autore da Gibas ideate da Stefano Andruccioli. La prima è oggi alle 20,30 con il menù del 1979 appena descritto (45 euro, info 0721 405344) con i vini della cantina Anniballi. La seconda è giovedì prossimo 23 marzo, quando saranno cucinati i piatti che venivano serviti trentatré anni fa, nel 1990: il salmone marinato, le mazzancolle alla vodka con riso pilaf, i ravioli di ricotta e spinaci al profumo di gamberi all’arancio e poi la mousse di miele e pinoli. In abbinamento i vini della cantina Selvagrossa. Terza cena storica giovedì 30 marzo sempre alle 20,30 con il menù degustazione del 1995: carpaccio di coda con funghi e vinaigrette, orata in crosta di patate, crépes di gamberi ai funghi, bavarese di caramello, il tutto con i vini della fattoria Mancini. Tracce di un grande locale che ha fatto e fa la storia della cucina pesarese.

d.e.