Un giocatore ex serie A per una gara che valeva un campionato. È il 20 aprile 1997, ultima giornata del campionato di Prima categoria (girone A), gara Casinina-Belforte, chi perde retrocede in Seconda. Maurizio Boscarini presidente di allora non vuole sentire parlare di retrocessione ed allora tramite amici tessera 2 giocatori romani: Alessandro Cristiani e Filippo Romanelli con trascorsi anche con il Cagliari in serie A. Cristiani nei giorni precedenti all’incontro si rivolge ad uno studio fisioterapico e durante la seduta parlando con il massaggiatore dice che dovrà andare a Belforte all’Isauro, nelle Marche per una partita di calcio. Nello stanzino adiacente però c’è un certo Tacchi di Casinina che vive a Roma, conoscente di Cristiani che sente tutto e sa anche che lui è tesserato per la società Albatros di Roma ma non lascia trapelare nulla sino all’indomani della gara. Cristiani gioca e lo fa molto bene, la partita termina 1 a 0 per il Belforte e il Casinina retrocede. A Belforte la domenica si festeggia lo scampato pericolo ma il lunedì mattina doccia fredda: arriva la notizia che vincerà a tavolino il Casinina per il tesseramento irregolare di Cristiani con conseguente retrocessione del Belforte.
Apriti cielo, delusione, rabbia del presidente Boscarini e del factotum Gigi Valentini, ma non si resta con le mani in mano e si cerca di appurare la verità. Ricorso del Casinina, il giudice sportivo senza attendere le controdeduzioni del Belforte, come da regolamento, assegna la gara al Casinina. In effetti il Belforte aveva inviato le controdeduzioni regolarmente con raccomandata, che come per mistero, rimarrà giacente presso l’ufficio postale di Belforte arrivando in Lega dopo la sentenza. Ricorso immediato alla Caf che in data 20 giugno ’97 annulla la delibera del giudice sportivo per difetto di contraddittorio e rinvia gli atti alla Commissione disciplinare. Nel frattempo il Belforte per dimostrare l’infondatezza del reclamo e la regolarità del tesseramento di Cristiani si rivolge alla Società Albatros di Roma che assevera che il giocatore non è un proprio tesserato non avendo firmato le liste, e "che tali firme sono state molto probabilmente apposte, all’insaputa del Cristiani, dall’ex presidente, recentemente scomparso". Il ‘giallo’ va avanti, siamo già al 7 luglio e incombono i tempi per la composizione dei gironi 1997-1998. Anche la perizia calligrafica cui è sottoposto Cristiani riconosce l’infondatezza del reclamo del Casinina che però rincara la dose sostenendo che Cristiani sia sceso addirittura in campo con la squadra laziale in alcune gare sia da allenatore che da giocatore. Ma ormai siamo alle soglie di agosto e la diatriba non può continuare perché porterebbe a uno scombussolamento di tutti i campionati marchigiani. Impossibile per il Casinina disputare gli spareggi e si deve ricorrere gioco forza ad una soluzione di compromesso con un campionato a 17 squadre. Soluzione di buon senso del Comitato marchigiano allora presieduto da Paolo Cellini. Di nuovo festa a Belforte con il factotum Gigi Valentini che gongola come non mai e una cena di pesce offerta dal presidente Boscarini.
"Sono trascorsi 27 anni e gli amici Maurizio e Gigi purtroppo non ci sono più – dice Sauro Brisigotti ex sindaco di Belforte all’Isauro e memoria storica – portando con sé una verità che solo loro conoscevano. Per noi resta ancora il dilemma: ma Cristiani era tesserato oppure no?".
Amedeo Pisciolini