Pesaro, 3 gennaio 2024 – Il mercatino diffuso passerà ai posteri come un flop natalizio, possibilmente da non ripetere. "Fatevi il favore di chiamarlo per quello che è: sono quattro casette sparse a caso". Gianluca Lombini, artigiano incisore non ha problemi a dire quello che molti dei suoi colleghi pensano, tenendo a freno la lingua nonostante il dente sia avvelenato. E’ di Faenza e sulla città di Rossini sono 15 anni che investe. "Vengo a Pesaro dal 2010 – dice –. In linea di massima mi sono trovato bene, ma è chiaro che nel commercio la collocazione vuol dire tanto. L’amministrazione può fare quello che crede, ma se il Comune dovesse rifare questa formula, io di certo non aderirò".
L’allestimento natalizio 2024 del centro storico, per Lombini, merita la maglia nera. Eppure gli artigiani che hanno esposto nelle casette, quest’anno, hanno pagato oltre mille euro di affitto in meno rispetto a quando erano collocati in piazza del Popolo. Facciamo anche notare a Lombini che le polemiche ci sono state tutti gli anni, nessuno escluso. "Mah – ribadisce Lombini – almeno in passato c’era più attrattiva: la pista di pattinaggio, per esempio, era uno di quegli elementi in grado di fare allegria, innescare un immaginario diverso dal normale. Il villaggio natalizio richiamava persone, tante famiglie con i bambini al seguito: noi veniamo qua per lavorare. Siamo pronti a stare tante ore all’esterno per contribuire all’atmosfera, ma non è possibile rimetterci".
Un neo è stato che l’organizzazione è potuta partire solo a fine ottobre: "In un mese non si organizza un Natale – osserva –. Quest’anno sono stato testimone di diverse disdette, soprattutto tra chi s’è trovato dislocato in via San Francesco. Io stesso appena ho potuto mi sono trasferito. Ora occupo la casetta di via Rossini". Va meglio? "Sì, un po’ meglio perché sono a ridosso della piazza e della via principale: il flusso di gente è naturale. Ma un’area ideale dovrebbe essere quella in cui la gente è portata a raggrupparsi, socializzare. Ecco perché le casette attorno alla pista di pattinaggio, in passato hanno funzionato".
I pesaresi hanno criticato molto anche la pista di ghiaccio, il tappeto rosso, la filodiffusione: "Capisco. Possono non piacere – osserva Lombini –, ma così senza alternative non è che sia meglio: almeno le proposte del passato provavano a infondere un clima natalizio. Invece, per me, quest’anno è mancato del tutto". La lista degli errori di cui tenere conto, per non rifarli l’anno prossimo, è dettagliata. "La piazza resta buia: dalle 16 è notte come alle 20: il videomapping o la biosfera non possono sotituire le luminarie" è stata una osservazione tra le più ricorrenti. "La pista di pattinaggio portava in centro storico i bambini che invece hanno portato le famiglie altrove o in viale Marconi" è stata un’altra osservazione. "Non sembra sia stato Natale: c’è stato più movimento in occasione di iniziative enogastronomiche come la manifestazione del cioccolato fatta in passato". E poi: "I bambini li ho visti cantare sul palco – ride Lombini –: del resto gli spettacoli sono stati pochi e fugaci".
Entrando nello specifico per quanto accaduto in via San Francesco: "Come si fa a mettere un mercatino in una via di passaggio? – osserva Lombini – Non è diventata nemmeno area pedonale. I clienti che guardavano il bancone hanno avuto il passaggio di camionicini e automobili alle spalle, con l’obbligo di appiattirsi per far passare i veicoli e non beccarsi lo specchietto nella schiena. Le casette sono state disposte a metà del marciapiede: vuole sapere quante persone, impegnate a guardare la bancarella, sono scivolate o hanno inciampato nel gradino? Tante" Forse ha ragione quel politico del centrodestra che nel commentare l’allestimento natalizio 2024, ha fatto proprio un commento da social: "da opera maestra a opera maldestra..."