Il caldo cinema rischia diventare un caro cinema. E non in senso affettuoso. I gestori convivono con l’incertezza delle presenze ed una sola certezza: quella del caro bollette. Le strutture in Urbino sono due, per un totale di tre sale. Entrambe storiche hanno affezionati clienti, tra cui gli studenti universitari, e offrono un’offerta variegata che manterranno senza alzare i prezzi.
Dal 2008 Marzo Lazzari gestisce la sala di famiglia, il Cinema Nuova Luce di via Veterani, a due passi da Palazzo Ducale, e in dotazione fornisce delle copertine. "In questi tre mesi le bollette sono triplicate. Pur cercando di tenere dei consumi ridotti abbiamo dovuto fare i conti con 1600 euro a trimestre di utenze, tra luce e gas, e questo incide molto perché le entrate non coprono le spese. Conti che spendevo a dicembre, lavorando a pieno regime, sui 300 euro. Ora teniamo i riscaldamenti accesi meno mantenendo comunque un confort di temperatura e se questo non basta offriamo delle coperte. Queste le sanifichiamo prima e dopo l’uso con i prodotti di un’azienda urbinate, la Seivi Dermocosmetics - spiega Lazzari -. Non ricordo aumenti così nemmeno in passato, confido nel Natale e a gennaio amplierò l’offerta di titoli. Non aumenterò i prezzi, 6 euro durante la settimana e 4 il lunedì".
La situazione al Cinema Teatro Ducale di via Budassi è un po’ diversa, a illustrala Costantina Di Tizio: "Durante il primo lockdown, quello del 2020, mi sono accorta che la bolletta non si abbassava. Cioè il prezzo ero lo stesso, sia che io fossi aperta sia che fossi chiusa, c’era solo una piccola differenza di 50 euro. Mi sono rivolta al punto Qui Enel variando il contratto per la sala 1, prima ogni bimestre spendevo 700 euro circa. Ora in base ai consumi. Passando a 120 euro circa quando ero chiusa. Fino al termine del 2022 sarà così poi vedremo se questa opzione, fatta pre aumenti, sarà ancora disponibile".
Per quanto invece riguarda il riscaldamento il cinema utilizza il gasolio: "E’ un impianto vecchio ma non lo volevamo modificare mettendo il metano visto il considerevole investimento necessario. Anche se il gasolio è aumentato molto, la penultima bolletta è stata di 3900 euro - prosegue Di Tizio -. Questa è riferita all’uso di soli 35 giorni. Normalmente era di 2200 euro, la differenza è enorme. Il mio fornitore, e lo ringrazio per l’aiuto, mi ha dato la possibilità di pagare con comodo. E’ vero che abbiamo riaperto a pieno regime dopo le chiusure e le incertezze ma è una ripartenza molto lenta il riscaldamento è la mia prima spesa".
La signora Costantina avanza anche un altro dubbio che riguarda l’uso di altre fonti energetiche. "Un’azienda che vive in centro storico ad Urbino, patrimonio Unesco, come può abbassare i suoi costi? Tra prezzi alti e energie rinnovabili è molto difficile. Faccio un esempio, a Pesaro è stato escogitato un mini eolico ma io lo posso mettere?
Lo farei subito installandolo nei miei terrazzi. Lo sa, io non posso nemmeno posizionare il fotovoltaico. Uguale è stato problematico quando abbiamo rifatto il tetto nel 2010, dovendo optare con delle ondine usate anche a Venezia. Ecco, bisogna trovare una soluzione per diventare davvero green in tutti i borghi storici, non solo a Urbino".
Francesco Pierucci