Pesaro, 3 novembre 2018 - "Un tavolo per tre». La Caritas di Pesaro lancia un’iniziativa in occasione della seconda Giornata mondiale del povero di domenica 18 novembre. Iniziativa che ha dei destinatari ben precisi: i ristoratori della città. Caritas li invita a mettere a disposizione gratuitamente, per quel giorno, un tavolo (a pranzo) nel proprio locale per 3 persone in stato di bisogno. La spesa è a carico dei ristoratori, gli ospiti avranno un ticket rilasciato dall’Ufficio diocesano, per farsi riconoscere. Le adesioni dovranno arrivare entro il 13 novembre alla Fondazione Caritas (0721.64613 – dalle ore 9 alle 12).
«La nostra iniziativa ha due obiettivi specifici - spiega Andrea Mancini, direttore del Centro d’ascolto della Caritas – Il primo è quello di sensibilizzare e informare sul tema della povertà, con lo scopo di aprire una riflessione consapevole sulle varie forme di povertà. L’altro obiettivo, più pratico, è quello di dare una risposta concreta di attenzione a chi ha più bisogno».
Mancini, chi sono i poveri oggi, cos’è la povertà?
«Essere povero non significa solo non avere soldi e mezzi di sussistenza. E questo ancora la maggioranza della gente non lo capisce. Se non spostiamo l’asse, dal portafoglio alla persona, non ne usciremo mai. La vera radice del problema è la povertà relazionale, educativa, culturale. Quasi tutti i poveri hanno infatti un passato di ricchezza materiale, ma quello che hanno perso davvero sono le relazioni umane, la dignità, la speranza. Come dice il Papa, il povero grida e noi dobbiamo essere prima capaci di ascoltarlo, poi di rispondere. Una risposta che non può esaurirsi in una donazione distratta o a distanza, ma che richiede un coinvolgimento personale, ‘un’attenzione d’amore’ verso l’altro che restituisce al povero una ricchezza ben più importante dei soldi: la dignità di essere umano».
Sono aumentati i poveri a Pesaro?
«Il rapporto nazionale Caritas parla di un aumento spropositato di italiani poveri. E l’aumento c’è anche a Pesaro».
Cosa ne pensa del reddito di cittadinanza?
«Pensare di risolvere la povertà con il reddito di cittadinanza è molto discutibile. Bisogna spostare il focus dal singolo dato economico alla persona. Il vero problema sarà quando la vista dei poveri per strada, che rovistano tra i bidoni, non ci farà più alcun effetto, non ci farà più male».
Come vi aspettate che rispondano i ristoratori pesaresi?
«Pesaro è una città solidale, che ha sempre fatto molto, e spesso nel silenzio, per i più bisognosi. In ogni caso, l’aspetto più bello di questa iniziativa non sarà il numero di ristoratori che raccoglieranno questo invito, ma la qualità, l’accoglienza e l’amore che ci metteranno se decidessero di aderire».