"Cara Vuelle, vincerà chi ha i nervi più saldi"

Il pesarese Giovanni Tomassini in arrivo con Rimini: "Momento idilliaco: abbiamo trovato una grande chimica e la stiamo cavalcando"

"Cara Vuelle, vincerà chi ha i nervi più saldi"

Il pesarese Giovanni Tomassini, classe ’88, insieme a Gerald Robinson

Tomassini da quanto tempo non torna a Pesaro da avversario?

"Era la stagione 2011/12, io giocavo a Venezia, mentre la ’Scavo’ era quella di Hackett, Jumaine Jones, White e compagnia. Perdemmo e ci eliminarono anche in Coppa Italia".

Invece l’ultima volta che ha indossato la maglia della Vuelle?

"C’erano Marques Green ed Eric Williams, con Dalmonte in panchina. Ma di quell’ultimo periodo a Pesaro ricordo con piacere proprio la promozione dalla serie A2. Ero molto giovane, ne è passato di tempo, oggi ne ho 35".

E a Rimini sta giocando alla grande...

"Dopo essermi rotto lo stesso ginocchio due volte mi ci voleva. Ma è tutta la squadra che è in palla: il fatto di aver confermato sei giocatori e lo stesso coach ci ha indubbiamente avvantaggiato, perché c’era già una struttura con degli automatismi dentro. La chimica non sai neanche perché si crea e la cavalchi. Oltre che siamo tutti abbastanza esperti tranne Camara, che ha margini di crescita importanti".

L’eterna domanda: play o guardia?

"Ho sempre giocato play nella mia carriera, ma negli ultimi tre anni mi son spostato da guardia per sfruttare di più le mie qualità di tiratore. Giocando meno mi viene chiesto di essere più aggressivo e da n.2 mi rendo conto di essere più efficace".

Anche Gerald Robinson è pronto per la partita dell’ex?

"E’ in ripresa dopo l’infortunio che ne ha condizionato l’inizio. Tutti si aspettano che uno così faccia sfracelli in A2 ma la verità è che ogni giocatore deve prima trovare la sua collocazione. Noi senza di lui avevamo sempre vinto, quindi non è stato facile rientrare. Ma quando accelera si vede che il suo livello è superiore".

Che si dice di questa Vuelle in giro?

"I miei amici pesaresi la vivono come uno smacco, forse la gente pensava che fosse semplice stare in testa solo perché si proveniva dalla serie A ma non è così, questo è un campionato difficile e competitivo".

Cosa direbbe alla tua Pesaro?

"Che ci sono annate che partono storte, l’importante è non abbattersi perché hanno giocatori di talento ed esperienza, che hanno già vinto questa lega. Pesaro è una piazza dove è bello vivere e giocare, in questi momenti magari un po’ meno perché la pressione è tanta. Bisogna resistere".

Rimini prima, Pesaro penultima, l’esito è scontato?

"Di scontato nello sport non c’è mai niente. Mi aspetto una partita di nervi, ma noi siamo il miglior attacco del campionato e dobbiamo farlo pesare".

Come giudica la decisione presa dalla Prefetttura di vietare la trasferta ai riminesi?

"I nostri tifosi l’hanno presa malissimo, erano già pronti a scendere a Pesaro in 7-800 con il treno, carichi per il clima idilliaco che si respira. Sarebbe stata una serata bella da vivere, è una decisione che scontenta tutti, anche i tifosi pesaresi. Lo so per certo, peccato".

Elisabetta Ferri