SOLIDEA VITALI ROSATI
Cronaca

Sempre meno caprioli a Pesaro, e i cacciatori fanno gli obiettori: “Non li uccidiamo più”

Le doppiette del distretto 20 (Atc Ps2) denunciano un netto calo della popolazione: "Siamo passati dai 404 del 2022, ai 123 di quest’anno"

I cacciatori obiettori di coscienza del Pesarese

I cacciatori obiettori di coscienza del Pesarese

Pesaro, 8 agosto 2023 – "Rinunciamo a cacciare i caprioli". A mettere nero su bianco, il loro impegno a tutela del ripopolamento dell’ungulato dagli occhi dolci, sono stati venti selecacciatori (foto) del distretto 20 dell’Atc Ps 2. La decisione nasce dall’osservazione sul campo: "Nel territorio del distretto dove esistono meno boschi – osserva Massimo Muratori, capodistretto, alla guida del gruppo di cacciatori obiettori di coscienza – Fano, Fenile, Carignano, Santa Maria Dell’Arzilla e in tutta la parte bassa dei comuni di Mombaroccio e Cartoceto non c’è più un capriolo. In compenso ci sono molti lupi. Vista la drastica diminuzione dei giovani probabilmente nel distretto a noi assegnato per la caccia selettiva (leggi contingentata per garantire l’equilibrio ecologico della specie) fra 5 anni non ci sarà più un capriolo. Non è una situazione alla quale vogliamo assistere passivi e tanto meno, vogliamo contribuire in modo negativo. Ecco perché a fronte dei 41 abbattimenti che i tecnici faunistici regionali hanno consentito al nostro gruppo, noi rinunciamo".

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Lo spopolamento del capriolo non è una impressione. "Possiamo dire con certezza i numeri della contrazione registrata negli ultimi anni nel perimetro di territorio a noi assegnato – dice Muratori –: infatti, sono 20 anni, che per conto della Regione svolgiamo un regolare censimento della specie. Si tratta di un’attività per cui ricevemmo una rigorosa formazione nel 1999 impartita dallo zoologo di fama Franco Perco. Per garantire un monitoraggio efficace, il territorio provinciale venne diviso in distretti che a loro volta vennero suddivisi in unità di gestione da 300 ettari l’una. Il nostro distretto ne ha 20, tanti quanti sono i selecacciatori presenti. I censimenti sono fondamentali per stabilire se una popolazione è in salute; rivela se sono in equilibrio i numeri di maschi e femmine e tra giovani e adulti. I tecnici degli Atc e della Regione utilizzano i dati per sviluppare i piani di prelievo".

Ma quali sono i numeri che dimostrano una crisi ecologica? "Basta citare gli ultimi dati, altalenanti – osserva Muratori –. Dai 330 avvistamenti avvenuti nel 2021 e ai 404 del 2022 siamo arrivati ai 123 nel 2023. Va notato, inoltre, che a fronte di 132 giovani nel 2018, ne sono stati contati 12 nel 2023. I cacciatori, hanno adeguato i prelievi all’andazzo: nel distretto controllato da me nel 2021 sono stati 52 i caprioli abbattuti; 37 nel 2022".

Sulle cause della crisi i cacciatori non hanno dubbi: "Sull’accelerazione nello spopolamento dei caprioli pesa un fattore imprevisto: il lupo – dice Muratori –. Crediamo che i 120 giovani siano spariti perché sono la preda più facile per il lupo. Siamo pronti a fare la nostra parte per evitare la scomparsa del capriolo e continueremo nei monitoraggi. Ma chi di dovere intervenga".