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Capitale europea della cultura. Ora Urbino scarica Pesaro: "Ricci non ha mantenuto i patti"

Il sindaco Gambini contro l’europarlamentare: "Non ci ha considerato, noi non facciamo la ruota di scorta". Ma ce l’ha anche con la candidatura concorrente, Norcia: "Ci hanno chiesto 15mila euro l’anno, non va bene".

L’europarlamentare Matteo Ricci e il sindaco di Urbino Maurizio Gambini in un recente incontro

L’europarlamentare Matteo Ricci e il sindaco di Urbino Maurizio Gambini in un recente incontro

"Urbino va avanti da sola". A dirlo è stato il sindaco Maurizio Gambini venerdì sera in Consiglio comunale. Il senso è chiaro: non c’è bisogno di Pesaro per gareggiare come Capitale europea della cultura 2033 e il j’accuse è per Matteo Ricci che "non ha mantenuto i patti". Gambini, il messaggio è: Urbino è indipendente ma il ménage a tre con Pesaro e Fano è fattibile a patto che Ricci stia fuori?

"Esatto. Se non si trova una quadra valuteremo se tentare da soli, anche se non è quello che voglio. Con Biancani e Serfilippi si può parlare e ragionare, ma Ricci è inaffidabile perché non ha mantenuto gli impegni presi nel 2019. Mi riferisco alla viabilità sulla Pesaro e Urbino, sia per la strada che per la metropolitana di superficie. Questi progetti dovevano servire per partecipare assieme alla candidatura per Capitale europea della cultura 2033. Ma già da lì dovevo capirlo, infatti subito dopo per la Capitale italiana ha candidato Pesaro senza considerarci. Idem per la questione Provincia, mi sono mosso da solo. Pesaro ha disatteso ogni impegno".

Ma con l’eurodeputato ci ha parlato?

"È venuto a Urbino giorni fa per un impegno politico e non mi ha nemmeno chiamato. Per me si conferma un arrogante, presuntuoso e poco rispettoso. Lui va sempre a parlare con il referente per la Capitale europea a Bruxelles ma non ci coinvolge. Urbino non è suddita".

Strizza l’occhio al progetto Norcia di Spacca e Castelli?

"Il sindaco di Norcia mi ha mandato una lettera chiedendomi 15mila euro all’anno per 3 anni. Per ora Norcia non la tengo in considerazione e ritengo questo comportamento un’offesa. Il progetto si potrebbe valutare, non lo scarto ma per ora l’approccio è stato come quello di Pesaro. Urbino non è la ruota di scorta nessuno. Trainiamo e qualifichiamo i progetti".

Quindi?

"Non butto via i progetti o le alleanze ma bisogna ricominciare da capo, voltiamo pagina".

Urbino non è seconda a nessuno, dice lei. Allora va avanti con la Provincia autonoma?

"L’alternativa è che Pesaro con l’attuale sindaco dimostri finalmente un segnale di condivisione con Urbino e l’entroterra. Ho chiesto che la sede della Provincia sia trasferita da noi, ho dato la disponibilità dei locali. Oppure che la Questura o la Prefettura vengano in città. Urbino e l’entroterra hanno bisogno di attenzione. Vado avanti se Pesaro non dimostra apertura".

I rapporti con Biancani come sono?

"Buoni, è concreto e disponibile al dialogo. Questo mi spinge a cancellare il vecchio e a parlare di nuovi progetti e ci deve essere anche Fano, con Serfilippi ho già parlato. Idem con il governatore Acquaroli e mi hanno detto che sono stati coinvolti nel progetto del cratere delle tre Regioni, secondo me hanno fatto bene a fare quel percorso. Ha detto che è disponibile ad appoggiare una nostra candidatura".

Francesco Pierucci