SOLIDEA VITALI ROSATI
Cronaca

Campus colabrodo a Pesaro, gli studenti marciano e vanno in Provincia: “Dateci scuole vere”

La protesta dopo i clamorosi allagamenti nel primo giorno di pioggia. Faccia a faccia con Paolini e Domenicucci, che assicurano interventi

La protesta dei ragazzi, arrivati in via Gramsci. I bidelli hanno raccolto acqua nei corridoi (Fotoservizio Toni)

La protesta dei ragazzi, arrivati in via Gramsci. I bidelli hanno raccolto acqua nei corridoi (Fotoservizio Toni)

Pesaro, 20 settembre 2024 – La carica dei duecento studenti. A piedi, hanno marciato sotto la pioggia, dal Campus scolastico di via Nanterre a via Gramsci, sede della Provincia, destinataria della loro protesta. “Il diritto allo studio prevede una scuola confortevole – hanno urlato, megafono ben stretto in mano, arrivati sotto le finestre del presidente della Provincia, Giuseppe Paolini e del direttore generale Marco Domenicucci –. Non meritiamo certo un Campus colabrodo, zampillante pioggia a causa delle infiltrazioni sul tetto; degli infissi vecchi di 40 anni e dell’assenza decennale di manutenzione”. In poco la protesta, dalla strada è arrivata ai piani alti: guidata dalle liceali del Mamiani Chiara Zauli e Martina Feduzi – una delegazione di studenti è stata ricevuta dal presidente Paolini. “Siamo con voi e avete ragione – ha detto Paolini agli studenti, in presenza del preside del Mamiani, Roberto Lisotti –. Vi assicuro che per noi la scuola riveste la massima importanza”.

Peccato che dai fatti, però, non si direbbe: sono oltre dieci anni che, al Campus, i problemi dibattuti sono gli stessi. Paolini e Domenicucci hanno giustificato la difficoltà di intervenire con le manutenzioni con la cronica assenza di fondi scaturita dalla riforma Delrio (Governo Renzi) dal 2014 in poi. Alle Province, secondo gli amministratori, è rimasta la responsabilità, ma non un adeguato canale di finanziamento per assolverla. “E’ lo stesso Stato ad attestare che alle Province manca un miliardo di euro in base ai costi standard su strade e scuole – si difende Domenicucci –: però poi si azzerano i trasferimenti”. “Ma dove sono i soldi del Pnrr che erano destinati alle scuole? – chiede sui social lo studente Aaron Badioli, dando voce al pensiero di tanti. “Con il Pnrr – ha spiegato Paolini – abbiamo intercettato 62 milioni di fondi, sfruttando al massimo la possibilità per situazioni emergenziali come quelle di Fano e Urbino. Un’opportunità che però è stata data alle Province solo per costruire scuole nuove, da zero. E non per riqualificare l’esistente”, ha riferito Paolini. “Siamo al lavoro costantemente per trovare soluzioni – ha concluso Domenicucci – . Nel 2025 scadrà il contratto di Global Service per la manutenzione, il riscaldamento e altro nelle scuole. Nelle prossima gara valuteremo proposte di project financing con le ditte ed ottenere investimenti sul Campus. Dalla vendita della quota provinciale del Centro per l’Impiego (via della Robbia, ndr) alla Regione, destineremo un milione e 200mila euro ai lavori per il Campus”.

Unico neo – da cui poi gli studenti pesaresi hanno preso decisamente le distanze – sono stati gli striscioni e gli slogan ideologizzati dell’Osa, sigla politica di estrema sinistra del movimento studenti medi, che hanno forzato e snaturato lo spirito della manifestazione. “Ci dispiace: abbiamo subito l’invadenza di un gruppo esterno alla nostra protesta – ribadiscono Zauli e Feduzi –: faremo un video per sciogliere ogni fraintendimento”.